Cento uova, decenni di storia e mille emozioni. C’è attesa a Gandino per il tradizionale appuntamento con la Corsa delle uova, che venerdì alle 20,30 festeggia gli 80 anni di vita. Il fine settimana gandinese prevede anche la Notte bianca e la rievocazione storica in costume «In Secula» che introdurranno la festa dei santi martiri patroni Ponziano, Quirino, Valentino e Flaviano, in programma domenica.
La «Corsa de öf» si svolge a Gandino dal 1931 e va sicuramente al di là dell’aspetto agonistico. È un’originale sfida entrata di diritto nel patrimonio di cultura e tradizione della Valle Gandino. L’origine della gara risiede in una sorta di scommessa che, nel 1931, vide protagonisti Lorenzo Archetti e Giovanni Bonazzi, allora diciottenni. Il primo si aggiudicò la prova, percorrendo di corsa il tratto Gandino-Fiorano al Serio e ritorno per un totale di circa 12 chilometri.
Nel frattempo Bonazzi si impegnò a raccogliere una per una 100 uova, poste a un metro l’una dall’altra lungo via Dante, fra la fontana di piazza Vittorio Veneto e la chiesa di Santa Croce. La percorrenza per lui è calcolata (stando alla formula ideata dal matematico svizzero Gauss) in 10.100 metri.
La strana scommessa fu ripetuta l’anno successivo e in quelli a seguire, diventando una tradizione che dal 1981 l’Atalanta Club Valgandino ha riportato in auge.
Al contrario delle apparenze è favorito il concorrente impegnato nel percorso podistico, in quanto la distanza percorsa dal raccoglitore d’uova è inferiore ma molto più discontinua.
Nel 2000 il Comune ha incastonato nella pavimentazione di via Dante i cubetti in marmo bianco numerati, che segnalano per sempre la posizione esatta delle cento uova. Allo scoccare delle 20,30 si affronteranno quest’anno Andrea Franchina (raccoglitore, esordiente e quotato triathleta) e Luca Lanfranchi, già protagonista in precedenti edizioni, che correrà verso Fiorano, scortato dalle staffette del Motoclub Valgandino di cui è socio. Sulla linea del via saranno presenti i familiari dei primi concorrenti, Bonazzi e Archetti, e sarà ricordato anche Franco Ongaro «Pelè», artefice della rinascita della Corsa, recentemente scomparso. Un altro fondatore del Club, Lorenzo Rottigni, festeggerà invece i 50 anni dall’edizione in cui gareggiò nel 1961. Al termine della Corsa, uova sode e frittata per tutti grazie agli alpini e, soprattutto, la Notte bianca con musica, animazione e tante novità nel centro storico e nelle frazioni di Cirano e Barzizza.
r.clemente
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