Maran: «Io con voi urlo Forza Varese»

Oggi a Besozzo (15.30) mille biancorossi per l’esordio in Eccellenza
Rolando commosso. E Ricky Sogliano: «Coi varesini si va lontano»

Oggi si torna dove siamo rinati, in Eccellenza. E sarà una data da imprimere nella storia del calcio a Varese: 22 marzo 1910, 5 settembre 2004 e 6 settembre 2015, inizia un nuovo capitolo. Questo piccolo Varese però non è da solo stavolta, gli basterà alzare lo sguardo oggi pomeriggio verso le tribune della Bombonera di Besozzo per vedere tante mani pronte a sorreggerlo nei momenti più duri, tanti occhi attenti che osserveranno ogni partita da qui al ritorno in Serie B, altrettanti cuori che batteranno sempre e solo per i suoi colori. Come a Parabiago, ma molti, molti di più. Perché cinque anni di Serie B hanno lasciato un’eredità sportiva e di passione importante. Varese oggi invaderà Besozzo. E come dice lo storico tifoso Lele Bellorini, «dopo Besozzo penseremo già alla prossima, la attenderemo con ansia, tanta è la voglia che abbiamo di urlare al mondo che ci siamo, che stiamo già tornando».

Un tifoso speciale tiferà Varese a distanza, ed è Rolando Maran, che da Verona (sponda Chievo) e da primo in classifica in Serie A, dedica un pensiero alla sua Varese che torna in vita in Eccellenza. Lui che quasi ci aveva portato in paradiso, ora ci tende la mano: «Il Varese tornerà in alto, tornerà in Serie B. E lo farà solo se la sua gente riuscirà a recuperare lo spirito che da sempre l’ha contraddistinta. Quello spirito che ci permetteva di festeggiare una vittoria tagliando il salame che portavo dal Trentino e stappando assieme lo spumante. Se il Varese torna ad essere questo, lo rivedremo in alto, dove merita di stare».

In queste settimane il Varese ha ritrovato l’entusiasmo che lo ha fatto diventare grande, che lo ha fatto sentire qualcosa di unico in mezzo all’oceano calcistico: «Non mi sorprende affatto che ci sia tutto questo affetto per la squadra, dà forza a tutto quello che ho sempre pensato su questa gente. A Varese non esistono categorie, solo amore per i colori e passione infinita per la squadra. E ricordatevi che questo è solo un punto di partenza, il pubblico saprà dare la spinta giusta per tornare in alto. Perché i varesini si identificano in questa maglia, in questa squadra, e l’entusiasmo di questi giorni fa solo onore a tutta la città».

Come hanno fatto Sannino, Sogliano e Mangia, anche Maran tornerà presto a trovare il suo Varese: «Mi piacerebbe, anzi mi rimprovero sempre di non aver mai trovato il tempo di farlo prima. Verrò ad una partita, e gioiremo ancora assieme. Quando sarete a Besozzo, cari giocatori del Varese, alzate gli occhi della tribuna e mi vedrete lì, sarò lì in mezzo alla gente a fare il tifo per voi». E non sarà il solo ad esserci, con il cuore.

Come lui, anche Ricky Sogliano: «È tornato tutto come undici anni fa, ora che il Varese è in mano ai varesini, alle persone giuste, potete stare tutti tranquilli. Ci vorrà del tempo ma il Varese tornerà in alto, senza fretta, con la giusta calma. Ma tutto si risistemerà. E a Besozzo, al fianco vostro, ci sarò anche io».

È il giorno di Giuliano Melosi e del suo Varese. Il mister sa cosa lo aspetta: «Sappiamo che clima troveremo, ma dovrà soltanto caricarci perché per la maggior parte saranno nostri tifosi. Dovranno essere gli altri a preoccuparsi. Vincere è sempre difficile, lo sappiamo, però abbiamo la fortuna di avere dei giocatori di qualità che altre squadre non hanno. È inutile girarci attorno». Il problema dell’impatto con l’Eccellenza non esiste: «Sappiamo che ruolo abbiamo, e siamo consapevoli di quello che dobbiamo fare. Siamo pronti per questa partita, siamo carichi. L’euforia che si è creata in questo mese è pazzesca, dobbiamo essere bravi noi a mantenerla alta, a non perderla».