Cento candeline per suor Barberina. È festa oggi nella casa Maria Immacolata a Biumo Superiore, perché si celebra un’istituzione per parrocchia e quartiere.
La centenaria, da pochi giorni, è la conosciuta e amata suora delle Cappuccine di Madre Francesca Rubatto che nel quartiere, dove si è presa cura di generazioni di abitanti, vive da oltre 70 anni.
«Sono nata – racconta la religiosa, venuta al mondo il 28 maggio del 1914 – abitavo a Corgeno di Vergiate. Ero grandicella quando mi sono fatta suora. Non mi decidevo mai perché non resistevo al pensiero di lasciare la mia mamma. Era buona e bellissima. Poi però la vocazione è stata più forte e la mia vita da suora mi ha dato tante soddisfazioni e tanto conforto».
Entrata in convento nel 1938, a Genova, ha preso i voti nel ’39.
«Dopo essere diventata suora ho girato alcuni conventi e, nel 1942, sono venuta a Varese».
Da allora, eccetto per una breve parentesi, ha sempre abitato sul colle varesino.
Una vita lunga che l’ha fatta assistere a storici cambiamenti e l’ha vista impegnarsi su diversi fronti: dai bambini dalla scuola materna ai parrocchiani malati aiutati con le iniezioni a domicilio o nell’ambulatorio dell’asilo, dai bombardamenti ai rifugiati, alle galline in convento.
E ancora l’impegno profuso per il corso di taglio e cucito, per la cura dei corredi sacri delle chiese, per l’oratorio e la collaborazione con la casa di riposo per signore anziane.
«Seguivamo anche l’oratorio. Con le ragazze grandi ci è venuta l’idea di fare teatro. Le recite erano testi di valore».
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