VARESE È una guardia giurata il rapinatore della farmacia Bianchi di Cocquio Trevisago del 23 maggio, quando nel corso di una colluttazione l’uomo esplose addirittura un colpo di pistola, finito per fortuna nel soffitto. Ma è lo stesso che il 18 ottobre dello scorso anno in via Robbioni a Varese sorprese un collega di lavoro impegnato nel servizio di piantonamento della sede dell’Inps, puntandogli una pistola al collo per sfilargli il cinturone con la sua pistola.
Sono stati ritrovati nella sua abitazione di Malgesso.
Raffaele Crispino, 37 anni, è ora in carcere ai Miogni su ordine del giudice per l’indagine preliminare Stefania Pepe. L’ordinanza era stata richiesta dal pm Sabrina Ditaranto, sulla base delle conclusioni alle quali sono arrivati i carabinieri della stazione di Besozzo e del Nucleo operativo radiomobile, nonché della polizia locale del Medio Verbano.
E si deve proprio agli agenti l’intuizione investigativa che ha messo gli inquirenti sulla pista giusta: visionando il filmato della rapina non riuscita alla farmacia di Cocquio (grazie all’intervento di un cliente), i vigili sono risaliti alla motocicletta, verificando che la targa era falsa, e imbattendosi sul web in una inserzione di vendita dello stesso modello, una Kawasaki Kle. Sono così risaliti al precedente proprietario e quindi al nuovo, verificando che la moto era proprio la stessa, perché mancava un pezzo della carena. Hanno trasmesso gli atti alla procura, e sono entrati in azione i carabinieri, che hanno eseguito ulteriori accertamenti, e soprattutto scoperto, nel corso di una perquisizione a casa sua, il cinturone e la pistola Beretta della guardia giurata di Sicuritalia, dove lo stesso Crispino lavorava, oltre alla pistola Ruger P95 che gli apparteneva. A casa anche lo scooter Honda con il quale era stata compiuta quella rapina. Il vigilante, sposato e padre di un figlio, ha ammesso entrambi gli episodi, sostenendo di essere in difficoltà economiche.
s.bartolini
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