Che tu sia maledetta, sconfitta contro Pistoia: che tu sia maledetta. Perché sarebbe tutto più bello, adesso, con quei due punti in più. Adesso sarebbe Coppa Italia, sarebbe una sfida contro Milano, sarebbe festa. E invece no, e forse è giusto così. Varese vedrà le Final Eight dalla televisione e avrà modo di meditare su quanto possano essere pesanti certe leggerezze.
Detto questo, evviva: in pochi avrebbero scommesso su una vittoria ad Avellino, ma evidentemente questa squadra è
brava a rispondere presente quando nessuno le crede (a Caserta, a Brindisi). Pozzecco è stato meraviglioso nel mettere a nudo i tanti problemi della squadra di Vitucci (disastrati, loro, ma in Coppa Italia), la sua squadra è stata finalmente matura nel giocare per tutti i 40 minuti.
Prendiamo questa vittoria come l’ennesimo punto d’inizio di una stagione che non è ancora riuscita a ingranare per davvero. Di fronte c’è un girone di ritorno bello tosto, e sarebbe un delitto se questa squadra non riuscisse a centrare i playoff.
Si ripartirà con il derby di Cantù (ci si troverà di fronte una squadra obbligata a vincere, là al Pianella: occhio), si ripartirà con un playmaker nuovo (arriverà Maynor e se ne andrà Robinson, anche se quello da cambiare sarebbe Deane), si ripartirà con il ritorno di Kangur e la fine di ogni scusa. I risultati pazzi di questo pazzo campionato stanno lì a evidenziare una cosa: questa classifica è tutt’altro che definita, e può essere scalata abbastanza agevolmente con un bel filotto di vittorie.
E il bello è che Varese sa benissimo quel che deve fare e quello che non deve fare per andare avanti in un certo modo: in questo girone d’andata abbiamo avuto modo di vedere vittorie da gasare il mondo e capitomboli devastanti. Quattro mesi sulle montagne russe e con lo stomaco sottosopra, ora è arrivato il momento di decidere cosa fare da grandi.
In chiusura, un pensiero agli amici canturini: nei giorni scorsi avevano caricato l’ambiente sperando in una vittoria varesina ad Avellino. In quel modo, loro, sarebbero entrati in Coppa Italia. Detto, fatto: i loro auspici si sono realizzati, e il loro tifo ha spinto Varese a travolgere i Lupi. Tutti felici? Eh, mica tanto: troppo presi a fare il tifo per Varese, i cugini si son dimenticati di tifare per loro. Fatto sta che Roma ha banchettato al Pianella, e ciao: addio Coppa Italia.