Nascono meno bimbi e la scuola deve pensare a come riorganizzarsi nel futuro. La Cisl del laghi lancia un altolà ai tagli dei posti di lavoro dei docenti: «Il mantenimento dell’esistente è indispensabile per assicurare un buon livello di servizio».
I dati parlano chiaro. Nel comune di Varese, nel 2008, sono nati 664 bimbi. Tra il 2008 e il 2009 ne sono nati 33 in meno. Nel 2010 i bebè sono tornati a quota 660, ma successivamente non hanno più superato le 641 unità. Da gennaio alla fine di maggio siamo a 230 “vagiti”: a continuar di questo passo i bimbi nati nel 2014 saranno solo 552, il che significa che sui banchi, tra sei anni, ci saranno 112 bimbi in meno di quelli che inizieranno la scuola dell’obbligo il prossimo settembre (la riduzione è del 16%).
A livello nazionale si registra lo stesso calo. I nati nel 2008 sono 553.457; i nati nel 2013 sono 504.148 (i dati escludono le province di Trento, Bolzano e Valle d’Aosta).
«L’onda di magra che seguirà nell’arco del 2018-2030 sull’intero percorso scolastico determinerà la chiusura di non meno di 23 mila classi e la soppressione di circa 40 mila posti di docente (escludendo dal calcolo la scuola dell’infanzia e i posti di sostegno). Con un taglio degli organici del 7%» commenta il notiziario Tuttoscuola in un’indagine svolta analizzando i dati Istat.
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