Acqua mescolata a sostanze tossiche: bottiglietta forata con una siringa manda una commerciante in ospedale. È accaduto ieri mattina in via Carrobbio: la titolare di un bar cioccolateria ha prelevato una bottiglietta d’acqua da mezzo litro acquistata la sera prima e ne ha versato due dita in un bicchiere.
La bottiglietta era sigillata: mai stata aperta prima ed è sempre rimasta a portata di mano della signora. «Pochi minuti dopo aver bevuto – raccontano le socie della donna – ha iniziato a sentirsi male. Un forte bruciore in gola, poi la bocca secca e la difficoltà a respirare».
La donna, 51 anni, imprenditrice di successo che del suo locale ha fatto un gioiello rinomato in tutta la zona, è riuscita a vomitare. È stata la sua fortuna: è riuscita a liberarsi della sostanza tossica in tempi rapidissimi, prima insomma che questa potesse arrecare danni più seri. «Ci ha detto il bicchiere, il bicchiere – raccontano le socie – noi lo abbiamo preso ed annusato: c’era un odore molto forte di ammoniaca».
L’ammoniaca, o la sostanza tossica dall’odore molto simile, non si trovava ovviamente nel bicchiere. La donna, aprendo la bottiglietta di fretta e bevendo un lungo sorso, non si è immediatamente resa conto della puzza. Come chiunque altro nella stessa situazione, del resto.
L’allarme è scattato immediatamente. Sul posto è arrivata un’ambulanza del 118 insieme agli agenti della squadra volanti della polizia di stato. L’attenzione dei poliziotti si è immediatamente focalizzata sulla bottiglietta: la sola possibile fonte di quella sostanza irritante.
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