«Primarie? Meglio i congressi. Da quelli comunali, fino a quello nazionale». È la proposta di , coordinatrice provinciale a Varese e neo-riconfermata a furor di preferenze in Europa, dove è appena stata promossa vicepresidente del gruppo Ppe.
L’ha ribadita ieri all’assemblea di Milano dove erano presenti tutti i “big”.
Una terza via (ancora una volta, come quando con il sindaco di Pavia provò in extremis a scongiurare la scissione di Ncd con una mozione all’assemblea nazionale) rispetto al dibattito in corso tra chi vuole le primarie e chi predilige lo status quo.
Per Lara Comi l’alternativa sono i congressi, da convocare «al più presto». Prevedibile, forse, per una come lei che dal congresso provinciale ci è passata, al tempo del Pdl, ma comunque fuori dagli schemi di un partito che sulla rappresentatività della base non ha mai fatto il proprio punto di forza.
«Occorrono i congressi, partendo subito con il tesseramento – invoca l’europarlamentare – da quelli comunali, poi provinciali e su fino al nazionale. Rispetto alle primarie, si possono fare subito, perché un regolamento c’è già, e possono dare una svolta immediata».
Secondo Comi, «si può partire già entro la fine dell’anno, soprattutto nelle situazioni meno “complicate” come quella di Varese. Il modello da esportare è proprio quello della nostra provincia, dove la dinamica congressuale ha fatto bene: «Qui il congresso c’è stato e il partito è rimasto unito – ricorda Comi – Il gioco di squadra lo si è visto alle europee, nel sostegno alla mia candidatura. Il lavoro sul territorio e la presenza costante pagano». Oltretutto nella nostra provincia c’è l’associazione Agorà che si è già portata avanti, anticipando il congresso provinciale con le “primarie” interne che hanno già designato un candidato, il varesino . «Noi siamo da sempre favorevoli al coinvolgimento della base» ammette il consigliere regionale .
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