Una violenta tempesta solare è attesa, anche se non dovrebbe colpire ovunque con la stessa intensità: i rischi sono maggiori nelle zone più vicine ai poli, mentre si riducono alle latitudini medie.
Non si sa quando, è impossibile prevedere la data dell’evento ma gli effetti, secondo gli scienziati, potrebbero essere catastrofici. «Bisogna vedere nel momento in cui dovesse verificarsi questa esplosione sulla superficie del sole – spiegano dall’Osservatorio Astronomico di Tradate Foam13 – nel suo espandersi verso l’esterno del sistema solare, quale area della terra va a colpire: é un po’ come il tiro al piattello».
Ma anche se é impossibile stabile quando, prima o poi arriverà una super tempesta solare capace di mettere in ginocchio linee elettriche, provocando estesi blackout, e di mandare in tilt i satelliti Gps e quelli per le telecomunicazioni.
Ma come avviene questo fenomeno? «I cicli solari, che si ripetono, in media, ogni undici anni e scandiscono l’attività del Sole, sono costituiti ciascuno da una fase di quiete, in cui l’attività è minima, e una fase di grande movimento, in cui la quantità di energia sprigionata dal Sole è decisamente maggiore. Uno dei principali fenomeni che possono verificarsi durante i periodi di più intensa attività solare è costituito dalle tempeste solari».
Nei periodi in cui l’attività del Sole è più intensa anche il flusso di protoni ed elettroni emesso dall’alta atmosfera del Sole, e conosciuto come vento solare, risulta particolarmente intenso, sia in termini di densità sia in termini di velocità a cui le particelle viaggiano.
Qualora vengano scagliate in direzione della Terra, accade che queste particelle cariche incontrino (e si scontrino) con il campo magnetico terrestre.
«La nostra unica protezione é il nostro campo magnetico – continuano dall’Osservatorio – Ma se il flusso di plasma lanciato dal sole è di grosso calibro, il nostro campo magnetico non riesce più a proteggerci e si sfilaccia, così la tempesta solare colpisce il nostro pianeta».
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