Guardate cos’abbiamo combinato, guardate cos’avete combinato. Il mondo al contrario per un giorno non era un pesce d’aprile e nemmeno era una provocazione: era un’idea. Un sasso buttato nello stagno, per vedere tutti insieme l’effetto che fa.
Abbiamo immaginato una giornata a testa in giù, una giornata in cui gli ultimi diventano primi e i silenzi diventano urla. Abbiamo stampato la nostra prima pagina di ieri (che è il nostro abito, il nostro sguardo, il vestito buono che indossiamo ogni giorno per entrare nelle vostre case) al contrario. Abbiamo detto: vediamo che succede.
Ed è successo che ci siamo sorpresi ad essere in tanti: tutti a testa in giù. Tante, tantissime le foto che voi lettori ci avete inviato per urlarci il vostro “anch’io,
anch’io”, tante le mail e le telefonate arrivate in redazione: «Ma che bella cosa avete fatto?». Una festa di gruppo, tanto che qualcuno ignorando quel che stava accadendo (o fingendo di ignorarlo) sulla sua pagina Facebook ieri sera scriveva «Ma oggi sono tutti sottosopra?».
No, non ci immaginavamo una risposta così: non osavamo nemmeno sperarci, e quindi grazie. Grazie per averci detto che voi, voi lettori, ci siete e siete in tanti: che vi piace questo modo di dialogare “redazione-giornalisti-lettori-persone” in un rapporto quasi di amicizia. Che è un po’ l’unica cosa che ci ha chiesto Michele Lo Nero quando ha deciso di diventare l’editore de La Provincia di Varese. Grazie per non aver avuto paura di risponderci e di mostrarvi: dai personaggi illustri a due bimbe linguacciute di quattro e due anni, da Caja alla signora Silvana che si è fotografata con il suo cagnolone: tutti vi siete messi a testa in giù. Grazie per esserci venuti dietro, grazie per essere al nostro fianco: le ore in redazione ora passeranno più leggere, sapendovi con noi (e grazie anche a lei, signora, che ieri ha chiamato per dirci «Guardate che avete sbagliato a stampare il giornale…»).
No, non è stato un pesce d’aprile. Mentre altri inondavano il web con gli scherzi più scontati – dalle dimissioni di Fontana al Pianella di Cucciago che crolla – noi abbiamo scelto di spiazzare: di spiazzarvi, di spiazzarci. E diavolo, il direttore Andrea Confalonieri (uno che da quando ha iniziato a scrivere ha imparato a guardare il mondo sottosopra, e lo ha insegnato a tutti quelli che hanno lavorato e lavorano con lui) l’ha spiegata alla perfezione. Dal basso verso l’alto si vedono solo cose belle.
Così, con le prospettive ribaltate anche solo per un giorno, abbiamo assaggiato l’ebbrezza di un mondo che è come vorremmo che fosse. Rubando la frase che il nostro Fernando ha usato per commentare la folle giornata di ieri, diamo un senso a quello che è stato e che sarà.
«Noi a testa in giù, come in un pazzesco bungee jumping, perché questa vita – la nostra vita – è un lunghissimo salto nel vuoto». Vi siete buttati con noi: e adesso ci sentiamo un po’ meno soli. Il vuoto non ci ha mai fatto paura, anzi: il vuoto ci affascina.