Uno scarno comunicato apparso sul sito della società intorno alle 18.40 di ieri ha ufficializzato quello che un po’ tutti avevano intuito ormai da tempo: le strade di Carlo Filippi e della Pro Patria si sono già separate.
«Per sopravvenuti impegni professionali e personali del dott. Carlo Filippi – recita il comunicato – le parti consensualmente hanno convenuto di non portare a termine la cessione delle quote di Aurora Pro Patria 1919 srl. Si ringrazia il dott. Carlo Filippi per il prezioso contributo dato alla società in questo periodo». Società che dunque resta saldamente nelle mani di Pietro Vavassori.
«È stata la passione per il calcio a portarmi a Busto» aveva detto il commercialista modenese a una scettica platea di tifosi biancoblù lo scorso 30 gennaio, annunciando il raggiunto accordo con Vavassori sulla promessa irrevocabile di vendita della totalità delle quote. A quell’annuncio, però, sono seguiti ben pochi fatti concreti e anche le apparizioni di Filippi alle partite dei tigrotti sono state rarissime, tanto da far ben presto presagire quello che ieri è stato ufficializzato: non ci sarà il nome del commercialista di Modena nel futuro della Pro Patria. E adesso? Niente di nuovo sotto il sole: al timone di via Ca’ Bianca resta Pietro Vavassori, e eventuali soggetti interessati a rilevare la Pro Patria dovranno rivolgersi al titolare di Italsempione. Il quale, com’è noto, da tempo manifesta la volontà di cedere la società biancoblù.
La telenovela societaria è dunque destinata a continuare, con ben poca gioia dei tifosi. Che ieri, oltretutto, hanno ricevuto un’altra pessima notizia dal campo: grazie a un rigore trasformato da Maccan a un minuto dal 90’, il Pordenone è andato a vincere al “Città di Meda” contro il Renate. Un successo che permette ai friulani di scavalcare in classifica la Pro Patria, ora ultima da sola a due punti dal Pordenone. Insomma, non c’è pace per la squadra di mister Montanari, reduce dalla secca sconfitta rimediata mercoledì sera ad Alessandria: uno 0-3 che non è piaciuto soprattutto per lo spirito remissivo (ben poco tigrotto) mostrato al “Moccagatta”.
E come se non bastassero il gap tecnico e l’atteggiamento troppo molle dei biancoblù, a spianare la strada ai grigi ci si è messa anche l’espulsione di Guglielmotti dopo poco più di mezz’ora: terzo cartellino rosso rimediato in questa stagione dall’esterno difensivo di scuola Inter. Ieri il ragazzo ha chiesto scusa attraverso la pagina Facebook ufficiale della Pro Patria: «Voglio chiedere scusa a tutti: ai miei compagni, al mister, allo staff e a tutti i tifosi: ho commesso un errore grave –
ha scritto Guglielmotti – Non volevo entrare col gomito, era solo la foga agonistica, non sono entrato per fargli male. Ho commesso un’ingenuità che ci è costata cara e mi dispiace davvero tanto».
La posizione di classifica maturata ieri (che significherebbe retrocessione diretta in D) obbliga i tigrotti a raggranellare quanti più punti possibili nelle cinque gare rimanenti, a cominciare dalla prossima, quella di sabato 11 aprile alle 17 in casa con la FeralpiSalò. Stamattina alle 10.30 la squadra sosterrà allo stadio l’ultimo allenamento della settimana.