– Il primo quarto di secolo dell’«ateneo imprenditoriale». L’università Cattaneo è sempre giovane come allora. «In pochi ci scommettevano, ma ha saputo reggere e imporsi come soggetto autorevole» ricorda il presidente Michele Graglia. E con il nuovo anno accademico aperto ufficialmente ieri si può “regalare” un autentico boom di iscrizioni: quasi il 20% in più per le lauree triennali. Il compleanno della Liuc è il rettore Federico Visconti, alla sua prima inaugurazione di anno accademico nella nuova veste, a ricordare il senso che nel 1989 mosse i “pionieri” dell’Unione degli Industriali di Varese a lanciare quello che lui definisce «un ateneo imprenditoriale» e che aprì i battenti il 14 ottobre del ‘91.
«Citando Carlo Cattaneo – sottolinea Visconti – “Non v’è lavoro, non v’è capitale, che non cominci con un atto di intelligenza” e “Chiuso il circolo delle idee resta chiuso anche il circolo della ricchezza”». È da lì che tutto ebbe inizio, ed è da lì che si apre il percorso di celebrazioni. «Motivo di grande soddisfazione – fa notare il presidente dell’università Cattaneo Michele Graglia – per tutti coloro che hanno contribuito, all’inizio o negli anni successivi,
a realizzare e a far crescere la Liuc, sulla quale molti scettici non avrebbero scommesso, e che invece ha saputo non solo reggere alla prova delle inevitabili difficoltà iniziali, ma ha anche saputo nel tempo imporsi come un soggetto autorevole e prezioso, soprattutto per il territorio: per il suo tessuto imprenditoriale, per le sue istituzioni pubbliche, per l’insieme dei suoi professionisti». Così, «fedele all’impronta originaria voluta dai fondatori», come ricorda Graglia, la Liuc «riparte con nuove energie». Perché, sottolinea il presidente, guardando al faticoso tentativo del territorio varesino di riprendersi dalla crisi del 2008 ma anche in riferimento ai tragici fatti di Parigi, «dobbiamo, come università, corroborare questo imprinting e contribuire alla permanenza di quel livello di benessere che i nostri avi sono stati capaci di costruire e di lasciarci in eredità. Lo dobbiamo ai nostri figli. Lo dobbiamo a tutti i nostri giovani».
E di fronte al rettore Federico Visconti che parla di «porsi di fronte alla realtà ed affrontarla con coraggio, ricercando le opportunità, superando i vincoli, maturando delle scelte, puntando ai fatti», aggiungendo che «quella di attenersi ai fatti è la strada maestra», che lo «affascina molto» essendo stato «sempre vicino agli imprenditori», i fatti si impongono. Un fatto è il “boom” di immatricolazioni, che sfiora il 20% di studenti in più in corso al primo anno. «I risultati li abbiamo potuti misurare attraverso due parametri assolutamente oggettivi – spiega il presidente Michele Graglia – da un lato, i brevi tempi di attesa dei laureati Liuc per trovare un’occupazione stabile. Dall’altro, la crescita delle iscrizioni, che anche per l’anno accademico che inauguriamo si è attestata quasi su un 20% per le lauree triennali a fronte di un calo ormai cronico delle immatricolazioni nel sistema universitario del nostro Paese pari a circa il 3-4% annuo».Ci siamo sentiti quindi pienamente autorizzati a proporre, ai giovani che decideranno in futuro di compiere studi universitari, il messaggio che accompagna quest’anno il logo celebrativo dei venticinque anni: “Trova il futuro che ti cerca”. Il presidente dell’Unione degli Industriali della provincia di Varese Riccardo Comerio spiega lo stato di salute dell’«ateneo imprenditoriale» riprendendo i concetti espressi dal professor Vittorio Coda nella sua prolusione: «La dedizione e l’armonia portano a buoni risultati. Qui c’è un mix positivo, che non è solo legato al territorio, ma che è il frutto di un riconoscimento allargato del valore di questo ateneo».
E il deputato varesino del Pd Daniele Marantelli fa notare che i «numeri in crescita della Liuc, comuni a quelli dell’università dell’Insubria, pongono le due università della nostra provincia in netta controtendenza rispetto al dato nazionale, segno del lavoro compiuto finora ma anche del fatto che stiamo attraendo talenti e cervelli sul nostro territorio. Ora abbiamo bisogno anche di investimenti». Marantelli celebra anche «un varesino protagonista in prima persona, alla guida della Liuc, Federico Visconti, che ha messo insieme sia visione che concretezza, con il suo insistere sull’importanza dei fatti, che ritengo un messaggio istruttivo e condivisibile».