Quella tra mercoledì e giovedì è stata una lunga notte per tutti a Berlino. Il clan azzurro ha lasciato il Velodrom, teatro delle gare, a tarda sera, perché l’eco delle imprese azzurre della giornata richiedeva la ribalta internazionale e qui giornalisti e fotografi accreditati hanno numeri davvero importanti. Chi dice che il nuoto è uno sport minore, venga a Berlino per ricredersi.
Quattro medaglie, di cui due d’oro, e un record europeo: l’Italia guida con decisione la speciale classifica per nazioni di questo Europeo di nuoto e sale al sesto posto nel medagliere di Berlino 2014.
Ieri mattina, dopo l’allenamento, abbiamo incontrato Arianna a Casa Arena, luogo di riferimento principe per atleti, giornalisti e vip di ogni parte d’Europa. Ha fatto fatica ad addormentarsi, la piccola, e ha gli occhi lucidi di chi comincia forse a capire di aver compiuto un’impresa. Tutti la cercano, tutti vogliono strapparle un’intervista, qualcuno le chiede un autografo. Lei risponde a tutti con calma, educazione, gentilezza e disponibilità.
Non si sente una diva, per fortuna, e nei suoi modi c’è tutta la semplicità di una ragazzina di 17 anni, che l’Europa ha imparato a conoscere.
Con lei ci sono i genitori, Silvia e Andrea, che la stanno seguendo in questa meravigliosa avventura, e coach Gianni Leoni. Lo staff azzurro ha voluto complimentarsi di persona anche con la famiglia, perché è impossibile non riconoscerne il ruolo chiave, soprattutto quando gli atleti sono tanto giovani.
Dopo una giornata del genere ho fatto davvero fatica ad addormentarmi. Guardavo la medaglia, la mascotte che mi hanno regalato sul podio, leggevo i tantissimi messaggi che mi sono arrivati e facevo fatica a credere che stesse davvero succedendo a me. Sono semplicemente felice.
Mi sembra tutto così strano… Fino a ieri ero io a guardare le interviste ai campioni del nuoto: ora che mi trovo dall’altra parte mi sembra tutto così impossibile. Mi fa piacere, anche se in realtà sto ripetendo a tutti le stesse cose. Non è che abbia tanto da raccontare, in fondo ho solo 17 anni!
Direi molto serena. Abbiamo festeggiato il giusto, anche perché Gregorio Paltrinieri ieri ha davvero fatto qualcosa di eccezionale. Però le gare non sono ancora finite, quindi non abbiamo fatto tardi, c’è ancora da lavorare sodo in piscina.
Anche nei 50 l’obiettivo è qualificarsi per la finale, anche se sarà più difficile, perché in questa gara mi reputo meno competitiva. È un lampo, non si può sbagliare niente, altrimenti si resta dietro. Però…
A me in realtà i 50 piacciono: spesso ho nuotato meglio questa distanza rispetto ai 100, e qui a Berlino voglio riuscire a dare il massimo.
È un’altra cosa: sono emozionata solo all’idea di poter nuotare in squadra con una campionessa come Federica Pellegrini. Spero solo di esserne all’altezza.
Certamente quelli dei miei compagni di squadra, che hanno tifato per me da casa. Anche Matteo Rivolta, che è qui con me e che adora solitamente prendermi in giro, questa volta mi ha fatto dei veri complimenti…
Il messaggio via Facebook di Federico Morlacchi: lui ne ha appena vinte cinque di medaglie europee, tutte d’oro, e sentirsi dire «brava» da uno come lui è emozionante!
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