LAVENA PONTE TRESA Truffa o appropriazione indebita, poco cambia per le vittime del raggiro che si sono viste spogliate di oltre trentamila euro: è la vicenda accaduta tre anni fa a Lavena Ponte Tresa e approdata stamattina in tribunale a Varese, dove è sotto processo un collaboratore di un’agenzia immobiliare, Sergio Puzzolo, 33 anni, accusato appunto di essersi intascato tutti quei soldi ai danni di venditrice e acquirente di una villetta del valore di 315mila euro.
Nel frattempo ha pensato bene di trasferirsi a casa del padre, in provincia di Messina. Peraltro, risulta del tutto nullatenente: e sarà difficile per le vittima, una delle quali – quella che ha subito il danno maggiore – costituitasi parte civile con l’avvocato Augusto Basilico, riavere indietro i propri soldi. Non bastasse, il suo legale, avvocato Mauro Della Chiesa, ha preannunziato richiesta di patteggiamento. Stamattina, insomma, sembrava di assistere al processo ad un fantasma. Tecnicamente i due procedimenti a suo carico, avviati dalle due distinte denunce presentate dalle due donne che si sono ritrovate senza i soldi, e senza concludere l’affare, sono stati riunificati, e l’udienza è stata rinviata al 10 gennaio 2012. «Vatti a fidare degli amici» ha sbottato la donna che voleva acquistare la villetta. «Mi ero affidata a lui perché è il marito della mia testimone di nozze». Troppa la fiducia riposta: secondo l’imputazione, l’uomo avrebbe falsificato la firma della venditrice in calce ad un compromesso di vendita, intascando così l’anticipo da parte dell’acquirente, trentamila euro appunto. E qualche spicciolo pure dalla venditrice. Senza contare altri ventimila euro, restituti all’acquirente dal titolare dell’agenzia immobiliare.
e.romano
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