La protesta di Husqvarna davanti alla sede Bmw Italia

Tornano in piazza mercoledì i lavoratori dello stabilimento Husqvarna di Cassinetta a Biandronno. I sindacati hanno organizzato una manifestazione, dalle 11 alle 14, sotto la sede della Bmw Italia in via dell’Unione Europea a San Donato Milanese.

Attraverso questa azione di protesta, i dipendenti di Husqvarna vogliono mettere in evidenza le responsabilità del gruppo tedesco rispetto agli ultimi anni della gestione di Bmw. I sindacati hanno analizzato la situazione dal 2007 al 2013, intitolando provocatoriamente il piccolo dossier “Come dissestare un’azienda: Bmw insegna”.

Nel documento, vengono presi in esame gli investimenti messi in campo dal gruppo tedesco in Husqvarna, per poi confrontarli con i risultati reali prodotti. «Nonostante la mole di risorse finanziarie e contrariamente a quanto veicolato con campagne di immagine verso l’esterno – sottolineano Fiom Cgil e Fim Cisl – questi investimenti non hanno dato i frutti sperati, a causa di una gestione assai deficitaria che Bmw ha praticato negli anni successivi e che, nel quadriennio 2009-2012, ha portato ad una perdita cumulata di circa 210 milioni di euro». Un risultato estremamente negativo dovuto, secondo i lavoratori a «macroscopiche anomalie con cui Bmw ha allontanato Husqvarna da una ragionevole gestione industriale».

A fronte di una significativa contrazione dei ricavi, i costi diretti del periodo sono stati incrementati in misura molto rilevante. «Il rapporto con i fornitori viene gestito da Bmw secondo le sue convenienze e contro quelle di Husqvarna -denunciano i sindacati – caso emblematico il motore Kymco, prima prodotto in house e poi acquistato a Taiwan; a questo bisogna aggiungere i costi per servizi e consulenze che negli ultimi esercizi hanno superato quello sostenuto per l’intero monte retribuzioni pagato ai dipendenti Husqvarna». Considerazioni che i sindacati avevano sottoposto a Bmw senza ottenere risposte. «Bmw ha responsabilità sulla situazione di oggi che vede in forte pericolo occupazione e produzione sul nostro territorio» concludono sindacati ed Rsu.

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