Roma, 6 dic. (TMNews) – La regione Hindu Kush-Himalayana – la zona montagnosa in cui si trovano l’Everest e molte delle altre vette da record mondiale – è estremamente vulnerabile ai cambiamenti climatici. In particolare l’aumento delle temperature influenza il bilancio tra neve, ghiaccio e acqua, ponendo a rischio sia gli abitanti di questa zona, sia quelli dei maggiori bacini fluviali delle valli circostanti. La notizia arriva dal Mountain Day, un convegno di politici e di esperti di montagna e cambiamenti climatici,
durante il quale sono stati discussi i risultati di tre diversi studi pubblicati dal Kathmandu-based International Centre for Integrated Mountain Development. In base a quanto riportato nel corso del convegno il tasso di perdita di ghiacci è andato aumentando causando il ritiro dei ghiacciai sia nelle zone centrali dell’Himalaya, sia in quelle orientali. In particolare negli ultimi 30 anni la perdita è stata del 22% nel Bhutan e del 21% in Nepal. Dove, poi, come in Tibet, i ghiacciai sono più puliti, il danno è maggiore, perché i detriti rallentano lo scioglimento. La copertura nevosa, invece, è diminuita nelle zone centrali, mentre è aumentata leggermente nelle aree orientali e occidentali. Infine, l’aumento delle temperature è stato maggiore rispetto al riscaldamento globale. I cambiamenti maggiori si sono verificati alle altitudini più elevate e durante i mesi più freddi. Ciò, spiegano gli esperti, riduce la variazione stagionale delle temperature e potrebbe favorire la crescita di alcune specie vegetali, influenzando l’agricoltura. Tutto ciò impatta fortemente sull’ambiente, causando lo spostamento delle specie vegetali e animali ad altitudini maggiori e danneggiandone altre. Inoltre la disponibilità di risorse d’acqua e la possibilità di inondazioni potrebbero essere influenzate dalla scioglimento dei ghiacciai, mentre fenomeni di siccità potrebbero estendersi a zone più ampie.
Noe
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