«Non è forse ora di rimuovere quel tetto di eternit?». È un residente, , a denunciare un problema molto sentito in via Amendola: quello delle presenza dell’eternit sul tetto di una palazzina privata. Ma attenzione, la presenza dell’eternit non indica in tutti i casi un rilascio di fibre, quindi non è per forza una minaccia per la salute. Per constatare il livello di usura serve una perizia. Ed è proprio questo il punto: fino a quando i residenti non vedranno quella perizia, non si sentiranno tranquilli.
«Quel tetto, a vederlo, pare in pessime condizioni – dice Olivato, che parla a nome dei residenti della via Amendola – In tutta la strada, i residenti hanno sostituito i tetti di eternit, perché quella palazzina continua a rimanere in quelle condizioni? Non costituisce forse un potenziale pericolo per le persone che vivono nella zona?». C’è chi vive in uno stato di ansia. Tenendo le finestre chiuse, stando lontano da casa il più possibile. Le persone vorrebbero rassicurazioni sull’esito della perizia da parte del proprietario degli otto appartamenti dell’immobile, che in totale ne ha nove. Si tratta di un professionista che lavora a Milano, e che è raramente a casa. «Per far rimuovere l’eternit abbiamo chiamato le guardie ecologiche, che mi hanno detto che avrebbero mandato una lettera all’amministratore del condominio, in cui avrebbero fatto presente il problema» continua un residente.
Altre famiglie hanno contattato l’Asl, ma senza che mai sia arrivato l’obbligo di intervenire. C’è anche chi accusa le istituzioni di immobilismo. Preoccuparsi è normale, ma senza esagerare. «Non è detto che quel tetto costituisca un pericolo – ribadisce , assessore ai Lavori Pubblici – I proprietari, però, sono obbligati a produrre una certificazione». «Documento che deve essere redatto da un geometra che si deve recare sul posto per constatare il grado di deterioramento delle lastre di eternit.
I proprietari sono obbligati a fare questo così come stabilito da una legge regionale. L’obbligo è tuttora in vigore». È l’esito della perizia a indicare i passi successivi, che nella maggior parte dei casi sono la messa in sicurezza (con una bonifica), o la completa sostituzione del tetto. Ovviamente, in assenza di rischi accertati, il tetto può rimanere al suo posto. Sono tanti i casi in cui i proprietari vorrebbero risolvere il problema, ma rimangono bloccati dal costo proibitivo dell’intervento, che ammonta sempre a qualche decina di migliaia di euro. «Sappiamo bene che c’è un ostacolo di natura economica – continua Santinon – Il Comune ha proposto ad alcune ditte specializzate di formalizzare un listino prezzi calmierato».
«Il Comune poi siglerà una convenzione con queste ditte. In pratica: loro abbasseranno i prezzi, noi offriremo loro un bel po’ di lavoro. I cittadini potranno rivolgersi a queste ditte per l’intervento». Se il Comune è arrivato a trovare questa soluzione – che è una novità e che verrà presentata a breve alla cittadinanza – è perché «i tetti di eternit a Varese sono ancora tanti, alcune in pessime condizioni e non su tutti sono state eseguite le analisi richieste dalla legge».