Ponti: oggi si decide il destino

Il Consorzio darà la sua risposta sull’ingresso dell’imprenditore varesino nella Pallacanestro Varese

Today’s a great day to be alive, cantava l’americano Travis Tritt. Comunque vada, oggi potrebbe succedere qualcosa di importante. Oggi è davvero il giorno che in molti aspettano da un paio di settimane a questa parte.

L’uscita allo scoperto di Gianfranco Ponti nei giorni scorsi ha scombinato tutto l’ambiente di Varese, tra lettere e proposte, tra incontri e dichiarazioni. C’è chi già sogna in grande e chi è più guardingo, chi accetterebbe subito e chi si fida poco. Si parla, si vocifera, si formano ipotesi e ci si improvvisa tutto d’un tratto ragionieri, commercialisti e contabili. Ora però si fa sul serio e la palla passa al Consorzio.

Tutti sull’attenti, questa sera, intorno alle 17, i consorziati si riuniranno per discutere della proposta messa sul tavolo da Gianfranco Ponti. Ieri, il potenziale nuovo investitore di Pallacanestro Varese, in esclusiva sulle pagine della Provincia si è detto «aperto a qualsiasi ipotesi», che sia un sì, un no oppure un parliamone.
A parlare, senza però esporsi eccessivamente, è stato il presidente del Consorzio Varese nel cuore Alberto Castelli: «Domani (oggi) ci troviamo, e discuteremo di ogni dettaglio riguardante l’offerta

di Ponti, e di conseguenza sul tavolo ci saranno anche le sue ultime dichiarazioni alla Provincia. Prima dell’incontro, per rispetto, non posso e non voglio dire di più di quanto già non sia stato dichiarato. Il mio pensiero vale tanto quanto quello di tutti gli altri consorziati che incontrerò. Decideremo tutti assieme cosa fare e come muoverci. Dopodiché sarò disponibile a parlare di ogni cosa».
Gianfranco Ponti è uscito allo scoperto, perché ha grandi progetti per la Pallacanestro Varese: Europa, settore giovanile, budget molto più corposo. Non ha usato mezze misure, ha puntato dritto al sodo. Prima l’incontro con il sindaco e con Toto Bulgheroni, poi le lettere aperte a tutta la cittadinanza in cui ha spiegato le sue intenzioni e motivazioni. Nel frattempo la città attende, desiderosa di capire cosa nasconde il futuro dopo due stagioni di vacche magre, con pochissime soddisfazioni.

La stagione non è ancora finita, ma a salvezza ottenuta in fin dei conti è come se lo fosse, e i pensieri si sono già allontanati dal campo per concentrarsi sul futuro. Dalla riunione di stasera dipende tutto, o quasi. Chi allenerà, quali giocatori resteranno, anche se qualche idea già ce la siamo fatta, e soprattutto capiremo se sarà un’annata di stenti o di abbondanza.
Nel silenzio generale però, la OpenjobMetis Varese ieri mattina ha ripreso ad allenarsi agli ordini di coach Caja, rientrato dalla due giorni con la nazionale sperimentale. Doppia seduta, mattina pesi e palestra e al pomeriggio allenamento sul parquet. Come detto, Diawara continua il suo lavoro a parte e non ci sarà a Sassari. Così come non ci saranno i tifosi della Pallacanestro Varese, in quanto il prefetto di Sassari ha disposto che non vengano venduti biglietti ai residenti nella provincia di Varese. La decisione, presa per “evitare turbative alla pubblica sicurezza”, si è resa necessaria a causa degli scontri che due anni fa videro coinvolti i tifosi varesini e i pariruolo della Torres, la squadra di calcio locale, il cui stadio è proprio a due passi dal Pala Serradimigni. Non era prevista, in ogni caso, un’invasione di varesini in Sardegna.