Pozzecco chiama, Ducarello risponde. La sintonia fra il nuovo coach biancorosso e il suo vice è totale anche e soprattutto quando si parla di filosofia, di approccio e di atteggiamento mentale. «Il basket che il Poz ha in mente è esattamente quello che piace a me: una pallacanestro con le bollicine, perché la gente vuole divertirsi e noi cercheremo di offrire champagne».
Se qualcuno dunque pensava che al personaggio Pozzecco dovesse essere affiancato un allenatore in seconda capace di arginare o “incanalare” in qualche modo il suo estro e la sua spontaneità, ben diversa invece è la visione del diretto interessato e il ruolo che Ugo Ducarello sente come suo in questa nuova avventura. «Devo dire, anzi, che io e il Poz abbiamo una visione molto simile da questo punto di vista, per cui per me sarà naturale seguire la sua corrente,
che conduce verso la fantasia, il talento e l’immaginazione». Prepariamoci dunque allo spettacolo. Le aspettative, del resto, sono tante e tutto lo staff biancorosso sta dando il proprio contributo nel definire strategie, tattiche e tutto quanto il resto. «Stiamo facendo programmazione, insieme ovviamente anche a Matteo Jemoli e al preparatore atletico Marco Armenise: tra di noi ricerchiamo sempre un punto comune fra le nostre visioni, all’interno di un confronto aperto al pensiero di tutti».
La formula magica, insomma, è il gioco di squadra. A tutti i livelli. I giocatori, da questo punto di vista, stanno già dando il buon esempio. «Fin dal primo allenamento insieme, fatto giovedì mattina, i ragazzi hanno cercato da subito l’affiatamento anche e soprattutto con i più giovani del gruppo. Diawara, per esempio, è un maestro nel mettere a loro agio gli esordienti, ma anche gli altri elementi navigati, come Robinson e Callahan, si stanno comportando alla stessa maniera». E poi c’è tutto il contesto che circonda la squadra. «Il nostro obiettivo è gettare le basi per un grande futuro e solo dall’unione di intenti e di spirito dei giocatori, dello staff, della società e dei tifosi possono scaturire i grandi risultati che speriamo di ottenere». E il Poz da questo punto di vista è stato anche fin troppo chiaro: il coach punta a ripetere l’impresa già realizzata da giocatore ormai 15 anni fa – lo scudetto – e il suo vice è pronto. «Il mio compito sarà quello di portare a Gianmarco quante più idee e informazioni possibili, per facilitare il suo lavoro» spiega Ugo Ducarello.
La squadra, intanto, ha tutte le caratteristiche per offrire al pubblico belle cose, a partire dall’esordio in campionato del 12 ottobre, contro Cantù. «È un gruppo che ha sicuramente grande atleticità, massa fisica e stazza. E che farà di concetti come difesa, corsa e campo aperto alcuni dei cardini del proprio gioco».
Diawara torna al centro della visione della squadra. «Averlo preso è stato sicuramente un gran colpo e io sono convinto che sarà per noi un riferimento importante anche sotto canestro». Il tutto seguendo, come detto, una logica che lascia il giusto spazio all’estro e all’intuizione di chi va in campo. «Perché io sono convinto che soffocare il talento, costringendolo dentro schemi troppo rigidi, sia assolutamente sbagliato: bisogna invece concedere inventiva ai giocatori» conclude Ugo Ducarello.
© riproduzione riservata