VARESE Per i grandi centri commerciali e gli outlet della provincia sarà più facile tenere aperto ogni domenica e nei festivi, in base alla nuova legge regionale sul commercio. Le modifiche, approvate dal consiglio del Pirellone, sono state però duramente contestate dalle organizzazioni sindacali che sottolineano l’esclusione della rappresentanza dei lavoratori dalle trattative per fare solo gli interessi della grande distribuzione.
La nuova normativa, tra le altre cose, prevede per tutti i comuni la possibilità di individuare un maggior numero di giornate domenicali o festive in cui autorizzare l’apertura degli esercizi commerciali se presenti in ambiti territoriali a forte vocazione commerciale e sede di factory outlet center, semplificandone le procedure di programmazione: «In sostanza non si prevede più la consultazione dei sindacati al tavolo convocato per decidere le aperture festive o domenicali – dice Fabrizio Ferrari, segretario generale del Fisascat Cisl Varese –
Inoltre, le aperture domenicali non dovranno più essere motivate da eventi particolari, quindi se un Comune deciderà di tenere aperto tutte le domeniche, teoricamente lo potrà fare. Un atteggiamento arrogante, che taglia fuori i lavoratori dalla discussione».
«Si prevede che in caso di mancato accordo in sede locale, la decisione sia demandata a livello regionale alle organizzazioni più rappresentative – dice Lucia Anile, segretario della Filcams Cgil Varese – cioè di fatto quelle della grande distribuzione, uniche avvantaggiate, mentre così si eliminano come interlocutori le organizzazioni datoriali dei piccoli commercianti».
Il risultato per i sindacati sono aperture domenicali più facili per centri commerciali e outlet, più lavoro domenicale per i dipendenti, ma anche un danno ai piccoli esercenti che senza turnazione del personale non possono reggere la concorrenza: «La legge è un sostanziale via libera alle aperture domenicali e festive, affidate a una decisione unilaterale – prosegue Ferrari – facendo soprattutto gli interessi della grande distribuzione, che la domenica spesso ottiene il fatturato dell’intera settimana, anche se crea problemi ai piccoli commercianti che, con personale ridotto, avrebbero diritto a riposare un giorno alla settimana».
«Senza dubbio la legge spinge un ulteriore ampliamento delle aperture domenicali e festive con un meccanismo di favore per la grande distribuzione senza tenere conto delle esigenze dei sui lavoratori – prosegue Anile – Per di più, con la beffa per i piccoli commercianti: l’ampliamento delle aperture è legata alla presenza dei distretti commerciali, che però dovrebbero valorizzare i centri urbani e storici, che ne sono penalizzati».
Mentre si prepara una mobilitazione a livello regionale, i sindacati chiedono ai Comuni della provincia di mantenere il confronto sui tavoli aperti. «Auspichiamo che le amministrazioni sul territorio continueranno a garantire il confronto» conclude Anile, guardando ad esempio Varese, dove di recente si è raggiunta un’intesa che ha coinvolto tutte le parti sociali su ulteriori 5 aperture domenicali rispetto al calendario previsto: «Quell’accordo è frutto di un dialogo positivo – aggiunge Ferrari – auspico che si mantengano le relazioni sindacali e si confermino le decisioni prese senza prevedere ulteriori ampliamenti».
Piero Orlando
s.bartolini
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