La “strada maledetta” colpisce ancora: sangue lungo la statale 394. Un uomo di sessantaquattro anni, residente a Brenta, è morto dopo uno schianto in sella alla sua moto avvenuto ieri sera poco prima della 21 a Casalzuigno.
Un tratto tristemente noto per i numerosi incidenti stradali, spesso dalla conseguenze molto gravi. E lo stesso è avvenuto ieri sera: la moto, lungo un tratto quasi rettilineo, ha perso il controllo per cause ancora in corso di accertamento ed è finita rovinosamente fuori strada. Sul posto si sono precipitati i medici dell’Areu con un’ambulanza e una automedica, mentre i carabinieri di Cuvio si sono occupati dei rilievi. Le condizioni del centauro sono parse subito critiche: l’uomo è stato portato a sirene spiegate all’ospedale di Cittiglio. Una corsa purtroppo vana: l’uomo, le cui generalità nella tarda serata non erano ancora state rese note in attesa di informare i familiari, è deceduto poco più tardi.
Proprio nei giorni scorsi i sindaci della Valcuvia avevano chiesto un’accelerata in merito ai progetti per la sicurezza stradale lungo la 394, soprattutto nel tratto tra Brenta e Mesenzana, vera e propria arteria maledetta per automobilisti e motociclisti varesini. Opere – come rotonde e semafori – attesi ormai da anni, ma la cui realizzazione prosegue piuttosto al piccolo trotto. L’incidente di ieri sera è l’ennesima conferma, invece, dell’urgenza del problema sicurezza in Valcuvia.La sicurezza stradale sulla 394 del Verbano Orientale non è un problema solo delle Valcuvia, ma anche dei paesi sulla costa del Maggiore. La statale arriva sul lago in prossimità di Luino e sale a nord fino al confine elvetico di Zenna.
Alcuni giorni fa vicino a Colmegna un motociclista è finito contro una barca rimorchiata da un’automobile riportando gravi ferite, a maggio un’autocisterna che conteneva 1000 litri di asfalto liquido e che era impegna nei lavori proprio sulla 394 ha preso fuoco vicino a Pino sul Maggiore facendo esplodere anche una bombola di Gpl, le fiamme e la deflagrazione non hanno coinvolto nessuno. In un più, nel lontano passato, una lunga lista di scontri tra auto e moto, oltre ad alcuni investiti nei centri abitati. Sulla statale si lavora da anni, una nuova fase d’interventi strutturali iniziò circa venti anni fa incontrando presto alcune difficoltà. Un primo grave stop nel 2010 ancor prima che i cantieri in località Maccagno prendessero il via, un ricorso al Tar sollevato da una delle ditte sconfitte dalla gara di appalto bloccò i lavori.
Nel febbraio 2011 la tanto attesa riconsegna dei cantieri all’impresa pose fine ai gravi disagi per residenti e frontalieri che poterono finalmente vedere terminata la prima parte degli interventi “sull’incompiuta”, così è chiamata la statale 394 del lago. Un primo risultato, che apportò un grande miglioramento in termini di sicurezza e viabilità agevolata attesa per oltre quarant’anni. «Abbiamo già assistito alla conclusione degli interventi di allargamento del ponte sul torrente Giona in centro a Maccagno e all’adeguamento della sede stradale verso Colmegna –racconta, sindaco di Maccagno con Pino e Veddasca- E’ quasi terminato lo spostamento della casa parrocchiale in prossimità dell’incrocio con la strada della Veddasca, un lavoro importantissimo per dare respiro ad un tratto di statale molto stretto».
«Entro Natale prevediamo di vedere concluso anche il cantiere più a nord, verso Zenna, l’ultimo dei cinque interventi strutturali facenti parte dell’accordo Cattaneo-Anas –continua il primo cittadino- Mancherebbe solo una cosa per poter dire veramente terminata l’era di lavori sulla SS 394: la creazione del collegamento elettrico che azionerebbe la torre del faro predisposta per illuminare il nuovo svincolo all’uscita di Maccagno; un’opera molto importante per la sicurezza che aumenterebbe la visibilità degli automobilisti». Ma spiega Passera: «Sembra una beffa, opere grandi e costose ripartite dopo ricorsi e dure trattative che però non possono ancora dirsi finite per una lampadina senza corrente; non è solo la ciliegina sulla torta che tutti aspettano ma rappresenta una grave pecca ad una 394 più sicura».
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