Carlo Guzzetti, saronnese trapiantato e Milano, è un tifoso biancorosso della primissima ora: segue assiduamente la Futura Volley dai tempi ruspanti dell’A2, ben prima dei trionfi dell’era Unendo Yamamay. Il giorno dopo l’eliminazione dai quarti di finale playoff, la delusione è cocente. «Ma in questo momento la mia vera preoccupazione è un’altra», esordisce.
Mi spaventa l’idea di non rivedere più una squadra di volley a Busto. Nel recente passato abbiamo visto sparire da un giorno all’altro società importanti come Pesaro, Jesi, Villa Cortese. Anche Bergamo non se la sta passando bene. Insomma, finché non ci saranno certezze non sono tranquillo.
Quello non sarebbe un problema. Almeno per me, che la seguo da quando vinceva due partite all’anno. Forse può esserlo per chi si è avvicinato solo dopo le vittorie. Io la tiferei lo stesso, anche in A2.
Sta facendo capire che il pubblico di Busto è difficile?
Beh, credo non sia una piazza molto facile, anche per le stesse giocatrici. È vero che le atlete sono professioniste e devono saper sopportare la pressione. Ma probabilmente le vittorie degli anni scorsi hanno reso il pubblico più esigente.