«Si può perdere, non come domenica»

Il direttore sportivo Francesco Cuscunà interviene nel difficile momento della sua Varesina. «Non ci sono scusanti per l’ultima sconfitta: nessuno fa pressioni sui giocatori e ragiona di pancia»

Post fata resurgo. Che dal latino significa, dopo la morte mi rialzo. È il motto della fenice, uccello mitologico capace di rinascere dalle proprie ceneri dopo la morte. La fenice, stilizzata, campeggia sulle maglie della Varesina da questa stagione, non per caso. Perché questa società è nata dalle ceneri di altre due, rinascendo in tutto il suo splendore.

Ed è proprio in momenti di difficoltà come questi che a Venegono è necessario ricordarsi chi si è e da dove si viene. I risultati più recenti dicono quattro sconfitte in cinque partite e qualche mugugno di troppo. In questo momento però, sarebbe troppo semplice abbassare la mira e sparare nel mucchio. Ora le difficoltà della Serie D si abbattono su una squadra che deve cercare di non deprimersi, e su una società che, abituata alle vittorie,

deve dimostrarsi in grado di gestire anche momenti estremamente delicati. Nel post partita di domenica, le parole di mister Spilli sono state eloquenti: «Se andiamo avanti con questa mentalità, la società dovrà intervenire. E penso che lo faccia in maniera drastica fin da subito». Parole che inevitabilmente hanno sorpreso, pronunciate con l’obiettivo di dare una scossa importante ad un ambiente intorpidito. A prendere parola per conto della società ci pensa il direttore sportivo Francesco Cuscunà, che fa chiarezza sul momento difficile: «Siamo preoccupati perché fino a qualche settimana fa c’erano sia risultati che prestazioni. Anche nella sconfitta, la squadra riusciva sempre a fare il suo. Da qualche partita invece facciamo fatica a giocare, a ripeterci sui livelli di inizio stagione. Siamo convinti di avere una rosa importante per la categoria e di conseguenza di poterci salvare, restando uniti. Come non ci dovevamo esaltare prima quando la classifica ci vedeva tra le prime, non dobbiamo buttarci giù adesso che le cose vanno meno bene».

Tanti fattori hanno portato a questa situazione, compresa l’assenza di Spilli nei primi giorni della settimana: «L’assenza del mister, che è a Coverciano per i corsi fino al mercoledì, sicuramente ha tolto qualcosa alla squadra. Però la nostra società non ammette sconfitte come quelle di domenica, non ci sono scusanti. C’è stato eccessivo nervosismo, e non va bene. Si può perdere una partita, capita, ma non come domenica. A maggior ragione perché finora la società non ha mai fatto pressioni sui giocatori, qui nessuno ragiona di pancia».

Si è appena aperta la finestra di mercato ed in casa Varesina c’è già da registrare qualche novità importante in uscita nel reparto offensivo: «Abbiamo perso un giocatore importante come Rampinini, che è andato via a titolo definitivo all’Oggiono. E’ stata una decisione consensuale, dovuta ad impegni personali del giocatore. Dovremo a questo punto intervenire in attacco, anche se abbiamo ricevuto la buona notizia relativa a Simone Moretti, che è stato operato e che già a gennaio tornerà in gruppo, dandoci il suo vitale contributo. Stiamo monitorando tutte le possibilità, come si fa in questo periodo, pronti ad intervenire non solo sull’attacco. Confidiamo comunque nei giocatori che abbiamo, che sono i primi ad essere dispiaciuti in una situazione del genere».
L’obiettivo di domenica è ripartire, contro la Pro Sesto: «Al di là del risultato, mi aspetto una prestazione d’orgoglio nonostante le numerose assenze. La situazione non è grave, però ci vuole una reazione».