Marsiglia, 7 dic. (TMNews) – La premessa è che i moderati
berlusconiani un po tremano, pensando a Silvio Berlusconi faccia
a faccia con il duo Sarkozy-Merkel, libero dai ‘vincoli che
possono limitare un premier in carica. Il caso ha voluto che
fosse Marsiglia ad ospitare il primo incontro fra il Cavaliere e
l’incarnazione dell’asse franco-tedesco dopo l’addio di Silvio a
Palazzo Chigi. E così domani Berlusconi, dopo lungo e faticoso
pressing, si troverà fra i capi di Stato e di governo che
discuteranno a poche ore dal vertice di Bruxelles della medicina
da somministrare all’Ue per fronteggiare la crisi. Non uno
strappo al cerimoniale, ma certo un appuntamento che rischia di
far discutere.
Raccontano diverse fonti di un Berlusconi molto insistente.
Insistente a tal punto da chiamare giorni fa il Presidente del
Ppe Wilfried Martens e il presidente del gruppo popolare
all’Europarlamento Joseph Daul per reclamare la vetrina
internazionale. E se non riuscirà a intervenire domattina come
gli altri leader europei (per l’Italia ha già parlato oggi
Alfano), almeno Berlusconi avrà il piacere di sedere di fronte ad
alcuni dei big continentali con i quali negli ultimi mesi non
tutto era filato liscio. A loro, è stata la promessa del
Cavaliere consegnata ad alcuni dirigenti pidiellini, Berlusconi
spiegherà quello che ritiene necessario per affrontare la crisi.
“Dall’alto della mia esperienza”, ha rivendicato anche nelle
ultime ore. E “a testa alta”, ha aggiunto.
Sarà la prima volta dopo i sorrisi sarcastici di Sarkozy e
Merkel, e per questo Berlusconi non ha intenzione di mancare
all’appuntamento. Perché mai il Cavaliere ha digerito
l’atteggiamento di chi, a suo dire, l’ha indebolito a livello
internazionale. “E io certo non ho nulla di cui vergognarmi,
verrò qui a testa alta”. La speranza dei berlusconiani più
ragionevoli è che se sfogo dovrà essere, almeno sia solo
mediatico, davanti ai tanti giornalisti internazionali, e non nel
chiuso della sala dove si discutera del futuro del Continente.
L’unico effetto collaterale è che domani l’attenzione sarà non
per Alfano, ma per Berlusconi. Ancora una volta.
Tom
© riproduzione riservata