– Denunciate due donne, una romena e una slovacca, di 40 e 45 anni. Un doppio filone d’indagine che ha visto in campo gli agenti del comando delle polizie locali del Medio Verbano che ieri a Caldano, in località Carnisio, hanno fatto scattare il sequestro dei piccoli fido già affidati a una associazione che collabora con Asl che ospiterà i cani nella sua struttura.
«Noi siamo partiti da una denuncia per maltrattamento – spiega , comandante dell’ufficio delle polizie locali del Medio Verbano – Ci sono state segnalate le pessime condizioni in cui i cani venivano tenuti. Contemporaneamente i colleghi di alcuni comuni di Monza e Brianza hanno invece ricevuto denuncia per truffa dopo aver acquistato a Cocquio i cani messi in vendita. Per questo parliamo di due filoni d’indagine che si sono intersecati». I cani sono tutti di piccola taglia in particolare pincher e chiwawa, tutti di razza. «Tenuti liberi in uno spazio ristretto tutti insieme – spiega Bezzolato – Di fatto siamo in presenza di un allevamento abusivo. I cani non avevano microchip e non erano quindi iscritti all’anagrafe canina».
E questa è una delle irregolarità denunciate da chi aveva acquistato un cane convinto che fosse tutto in regola salvo poi scoprire che non era così. «Le condizioni igienico sanitarie in cui gli animali vivevano – continua Bezzolato – non erano ottimali. Inoltre parliamo di una casa privata, non di una struttura certificata per l’allevamento di cani». C’è inoltre il sospetto, e questo è oggetto di verifica, che gli animali siano stati importanti abusivamente da paesi dell’est. In particolare dalla Romania come «potrebbe suggerire la nazionalità di una delle due indagate». Indagate che a sequestro in corso hanno vivamente protestato: «Non è vero niente – hanno detto – i cani stanno benissimo e sono tenuti con amore. Hanno tutti il microchip. Sono accuse assurde».