Sumirago, la messa natalizia si celebra nella palestra

SUMIRAGO Pochi parroci per tante frazioni? La messa di Natale sarà celebrata in palestra. E tra i fedeli di Sumirago l’amarezza è forte.
Non è il primo anno che capita ma per la prima volta, da quando le due parrocchie di Albizzate e Sumirago si sono fuse in un’unica unità pastorale, chi vorrà partecipare alla tradizionale messa di veglia natalizia potrà farlo solo andando in palestra. Negli ultimi anni, infatti, gli abitanti delle cinque frazioni,

volendo, avrebbero potuto partecipare alla messa celebrata nella propria chiesa parrocchiale, in alternativa alla messa celebrata in modo “collettivo”. Da quest’anno, invece, l’unica opportunità è quella della struttura sportiva. E così i fedeli amanti della tradizione natalizia dovranno accontentarsi di pregare all’interno dell’impianto sportivo del paese.
Tra i residenti delle frazioni il dispiacere è grande: «Tra poco, mancano pochi giorni, si avvicina il Santo Natale, la festività più importante della tradizione cattolica – dice Ettore Russo, meglio conosciuto in paese come Il Punzecchiatore – è una festa molto sentita. La chiesa è sempre piena anche durante la tradizionale messa di mezzanotte. A Sumirago, dove abito, complice la penuria delle vocazioni e dall’ altra parte il frazionamento del paese in cinque differenti frazioni, la messa di mezzanotte verrà purtroppo celebrata solo nella palestra comunale. Se da una parte potrebbe essere un fatto positivo, in quanto si permette a tutta la Comunità dei credenti sumiraghesi di pregare all’ unisono, dall’altra parte non si tiene conto di coloro che per un motivo o l’altro sono impossibilitati a raggiungere il capoluogo, anche considerando che il territorio di Sumirago è molto vasto come estensione. Sarebbe necessario un servizio di trasporto per permettere a tutti di assistere alla funzione religiosa».
Sulla questione che tanto sta animando i parrocchiani di Sumirago è intervenuto don Daniele, parroco della comunità pastorale, invitando tutti all’autentico senso della preghiera: «Non è il primo Natale in cui la messa viene celebrata in palestra – spiega il sacerdote – è già successo negli anni precedenti. La Veglia Pasquale, che è il cuore dell’esperienza cristiana, è stata celebrata solo in palestra».
Ormai il percorso è tracciato e gli amanti delle tradizioni dovranno farsene una ragione: «È un cammino già iniziato – aggiunge don Daniele – il progetto diocesano dice di camminare insieme. La comunità si raduna attorno all’Eucarestia e non attorno al campanile. Le comunità  parrocchiane devono camminare insieme, questa è l’indicazione del Cardinale Angelo Scola».

b.melazzini

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