(3-5-2): Terracciano; Izzo, Fabbro, Peccarisi; Zappacosta, Arini (85’ D’Angelo), Massimo, Schiavon, Bittante (51’ Dia Pape); Castaldo, Soncin (58’ Galabinov). A disposizione: Di Masi, Angiulli, Biancolino, Millesi, De Vito, Herrera. Allenatore Rastelli.
(4-4-2): Bressan; Fiamozzi, Rea, Ely, Franco; Lazaar (74’ Laverone), Corti, Damonte, Zecchin (70’ Cristiano); Neto Pereira (27’ Calil), Pavoletti. A disposizione: Bastianoni, Lupoli, Bjelanovic, Cristiano, Falcone, Barberis, Spendlhofer. Allenatore Sottili.
: Merchiori di Ferrara.
: 40’ Rea (V), 63’ Arini (A).
: Castaldo (A) al 68’ sbaglia un calcio di rigore (alto). Ammoniti Fabbro, Schiavon, Arini (A), Franco, Rea, Calil e Bressan (V). Angoli 6-5. Recupero 2’ e 4’.
Stava per deciderla un campano doc. Invece non è stato sufficiente il gol di Angelo Rea per sbancare il Partenio di Avellino, che rimane così inviolato. Eppure l’1-1 il Varese lo deve anche accettare. Anzi, per come si stavano mettendo le cose, è un risultato che va pure di lusso. Sbagliato a più riprese il 2-0, i biancorossi hanno subìto per quasi tutta la ripresa: un palo di Castaldo, il pareggio di Arini e un calcio di rigore sbagliato dal solito Castaldo. Insomma, un pomeriggio che poteva essere migliore ma anche decisamente peggiore. Alla fine va bene così.
Nell’Avellino infortunati Togni (in campo Massimo), Abero e Seculin. Al posto di Pisacane (fuori per un risentimento muscolare) gioca Peccarisi in difesa. Rastelli sceglie Soncin, Galabinov in panchina. Varese, assenti Tremolada, Blasi e Momenté. C’è Bressan in porta, davanti a lui linea a 4 con Fiamozzi, Rea, Ely e Franco. A centrocampo Lazaar vince il ballottaggio con Calil. Damonte e Corti centrali con Zecchin a destra. Straconfermata la coppia d’attacco Neto-Pavoletti.
Un caldo pressoché infernale, come la spettacolare Curva Sud che spinge i biancoverdi. Eppure è il Varese a dettar legge in avvio. In poco meno di 120 secondi, tra il 5’ e il 7’, protagonista assoluto Damonte. Prima una staffilata dal limite che trova pronto alla respinta Terracciano, e poi un colpo di testa su punizione di Zecchin che sfiora il palo alla destra del portiere irpino. Pronta la risposta dell’Avellino con Castaldo, che prova la deviazione sottoporta (traversone di Soncin) scaldando i guanti di Bressan. Ed è sempre il numero 1 biancorosso a negare il gol a Zappacosta al quarto d’ora, con un’acrobazia che evita l’intervento sottomisura di Izzo. Ma se è bravo Bressan, è bravissimo il suo dirimpettaio Terracciano che al 17’ devia (non si sa come) una sventola di Pavoletti destinata in fondo al sacco.
Dura 27 minuti scarsi la partita di Neto Pereira, che si fa male dopo un contrasto a centrocampo: al suo posto Sottili schiera Calil. Partita accesa, con il Varese che propende per il possesso palla e l’Avellino veloce nelle ripartenze. Fuori di poco il colpo di testa di Soncin al 31’. Ma è al 39’ che il Varese trema davvero: Soncin smarca Arini che lascia sul posto Ely, diagonale a colpo sicuro che per fortuna è appena largo. La legge del calcio non lascia scampa all’Avellino: gol sbagliato, gol subìto. Angolo di Zecchin, sfiora Pavoletti, Rea irrompe da dietro e inzucca in rete l’1-0.
Che non sarà un secondo tempo facile lo si capisce dopo un nulla. Azione insistita dell’Avellino, botta rasoterra di Castaldo e palo pieno alla destra dell’immobile Bressan. Dall’altra parte è Pavoletti a mettere i brividi al Partenio, prima con una conclusione che finisce sull’esterno della rete e poi con un tentativo di testa salvato in corner dalla difesa irpina. Rastelli immette forze fresche (Dia Pape e Galabinov per Bittante e Soncin),
e l’Avellino prende coraggio. Il pareggio è nell’aria e puntualmente arriva al minuto 18. Cross di Zappacosta, sponda di Castaldo e Arini sbuca da dietro schiacciando di testa la palla dell’1-1. Il Partenio diventa una bolgia e il Varese rischia l’imbarcata. Minuto 22, Franco tocca con il braccio e l’arbitro fischia rigore. Dagli undici metri Castaldo calcia però alle stelle. Sottili esaurisce i cambi alla mezz’ora con Cristiano e Laverone al posto di Zecchin e Lazaar. Ma è l’Avellino che ormai ha in mano il pallino della partita. Al 34’ doppio miracolo di Bressan sulla punizione di Dia Pape e sulla successiva ribattuta in porta di Fabbro. La forza del Varese è spegnere i bollori degli avversari. E chiuderla 1-1 senza in pratica più soffrire questa sì che è una vera e propria impresa.
Avellino
© riproduzione riservata