«Si faccia luce su quei tre incidenti mortali»

Tre incidenti mortali che meritano chiarezza: «in due casi le indagini andrebbero riaperte, nel terzo andrebbero invece approfondite».

– Sono gli avvocati e , rappresentanti dei familiari di tre delle vittime, a chiederlo al termine di un’approfondita indagine giuridica: «Sbagliato – spiega Viazzo – considerarli come notizie non costituenti reato».

Per i legali ci sarebbero i margini per un approfondimento e un esito diverso delle indagini. Gli incidenti sono avvenuti in diversi luoghi della nostra provincia tra il 2012 e il 2014. Per gli avvocati vi sarebbero elementi urbani o protezioni mancanti che potrebbero aver aggravato l’esito dei tre schianti.
L’incidente più recente al vaglio dei legali è avvenuto il 30 agosto scorso ed è costato la vita a , 64 anni di Brenta, rovesciatosi con lo scooter mentre percorreva la strada provinciale 394 all’altezza

dello svincolo per Arcumeggia. All’epoca si parlò di un malore quale causa della drammatica uscita di strada. Per i due avvocati quell’incidente avrebbe potuto però avere un esito meno grave.
Se è vero che lo scooter Piaggio 500 di Piran uscì di strada per i legali dei familiari è altrettanto vero che il ribaltamento della vittima, che ha causato traumi importanti, fu causato da una ruota dello scooter poggiata sull’imbocco di un canale di scolo. «Imbocco – spiega Viazzo – Che avrebbe invece dovuto essere protetto». Le indagini sullo schianto sono ancora aperte.
Il secondo incidente in ordine cronologico aprì nel peggiore dei modi l’anno 2013. Due ragazzi morirono a Cuvio lungo la strada provinciale 45 di ritorno da un veglione di San Silvestro. I due avvocati rappresentano i familiari di, 27 anni di Cavona, che si ribaltò con l’auto sulla quale viaggiava l’amica , 23 anni di Cunardo. Due vite spezzate.

Nel punto in cui la vettura si ribaltò la strada è costeggiato da un muretto alto dieci centimetri. Che, agendo da leva, fece sì che la macchina si capottasse con conseguenze devastanti. “I familiari di Furigo non vogliono intentare causa – spiega Viazzo – Ma porre l’attenzione sul problema affinché non accadano altre tragedie simili». Infine , 49 anni di Lonate Pozzolo, morta il 10 dicembre 2012 in via Molinelli a Lonate. La sua auto sbattè contro un albero. Per i legali davanti a quell’albero, che si erge a meno di sei metri dalla strada, vi sarebbe dovuto essere un guardrail come sostenuto in una sentenza della Cassazione. E ora la parola passa alle procure.