Roma, 30 giu. (Apcom) – Anche il mondo arabo piange Michael
Jackson, il “re del pop” morto lo scorso 25 giugno a Los Angeles
all’età di 50 anni. A conferma della sua popolarità tra i giovani
musulmani, ieri, un ragazza tunisina si è tolta la vita dopo
essersi chiusa nella sua stanza per tutto la giornata ad
ascoltare i successi della star. E la stampa e i media principali
forniscono a getto continuo tutti i dettagli e le indiscrezioni
sulla morte del genio musicale scomparso prematuramente.
Per il pubblico arabo, la breve residenza nel Bahrain della pop
star è motivo di orgoglio: “da qui è passata la leggenda”, hanno
titolato con caratteri cubitali i quotidiani della piccola isola
araba nelle acque del Golfo.
Proveniente da una famiglia di testimoni di Geova, Michael,
settimo di 9 figli, pare sia divenuto musulmano l’anno scorso. Ed
è proprio questa voce – mai confermata dal diretto interessato –
che spinge molti musulmani a esaltare la sua figura. Su YouTube e
Facebook, sono decine gli arabi che si scambiano “le condoglianze
per la scomparsa del fratello musulmano”. Molti attaccano gli
occidentali per averlo accusato di pedofilia spinti dall'”odio
che riservano all’Islam”.
Secondo una convinzione molto diffusa tra i suoi fans arabi,
citati dal quotidiano saudita al Watan, Michael si sarebbe
convertito all’islam per merito di una donna araba nel 2007
cambiando il suo nome in “Mustafà”. Secondo la tv saudita Al
Arabiya, a rafforzare la leggenda della sua conversione ci ha
pensato un anonimo cantante di origini asiatiche che “con una
voce identica al Re, ha mandato in rete una canzone recitata in
arabo e inglese che si intitola ‘Allah il misericordioso e
compassionevole”. Molti musulmani sul web chiedono al fratello
musulmano di Jackson, Jeremin (per gli arabi si è convertito
all’Islam nel 1989) di procedere a una sepoltura “secondo i
dettami della Shariya islamica”.
Al di là della fede, sembra il gusto per la bella musica la vera
spinta di tanto amore. La stessa emittente araba riferisce anche
di un video realizzato da ragazzi sauditi che “eseguono una
ballata beduina al ritmo delle melodie” di Jackson.
Ma è la notizia del suicidio delle ragazza tunisina ad essere al
centro dell’attenzione dei media arabi. Secondo quanto riferisce
la stampa locale, l’adolescente che abitava nella cittadina al
Manara, a nord di Tunisi, “dopo avere ascoltato il concerto del
suo idolo tenuto a Tunisi, colta da immensa disperazione, ha
ingerito una grande quantità di calmanti che le sono costati la
vita”.
Il re del Pop aveva visitato la Tunisia nell’ottobre 1996 tenendo
un concerto all` Almanza Stadium. Osannato e assediato da
migliaia di giovani e curiosi, Michael Jackson aveva destinato il
ricavo del concerto al “Fondo Solidarietà Tunisino” che finanzia
opere di beneficenza per i bambini.
Fth
MAZ
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