Madrid, 30 giu. (Apcom) – “Sarebbe immorale dire subito ‘sei clandestino, ti rimando al tuo paese’. Sarebbe come condannare una persona a morte”. Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, torna a dire la sua sul tema dell’immigrazione nel corso di un forum organizzato dal quotidiano spagnolo El Mundo e sottolinea la necessità di effettuare “un rigoroso controllo nazionale” sugli immigrati che arrivano in Italia per verificare “la sussistenza dei requisiti per chiedere asilo politico”.
“E’ assolutamente indispensabile – ammonisce Fini – distinguere chi chiede asilo politico: i rifugiati non possono essere automaticamente equiparati ai clandestini. L’equiparazione automatica farebbe meno la dignità della persona umana”.
A questo proposito il presidente della Camera ha citato anche il caso di alcune norme contenute inizialmente nel ddl sicurezza all’esame del Senato che obbligavano i medici a denunciare i clandestini: “E’ necessario distinguere tra immigrazione regolare e clandestina. Tuttavia anche per gli irregolari vale il principio base della nostra cultura, prima sono uomini e poi immigrati. Non è accettabile che venga messa in secondo piano la dignità della persona rispetto alla condizione di legalità o meno del proprio status”.
Luc/Sar
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