Auto “ringiovanite” con il trucco. Arriva l’appello ai clienti frodati

La Stradale cerca le vittime delle manomissioni ai contachilometri dei veicoli usati. Verranno rese note le targhe: cento casi accertati, si sospetta un numero molto più alto

– Auto “ringiovanite” con il trucco: ora si cercano le vittime. Gli agenti della polizia stradale di Varese stanno lavorando in queste ore per estrarre dalle memorie dei due test per la diagnostica utilizzati da e
, padre di 51 anni e figlio di 26 anni, lecchesi, per togliere chilometraggio dalle auto usate che poi venivano rivendute da concessionarie compiacenti come macchine a chilometri zero.
Cinque di queste concessionarie hanno sede nella nostra provincia a Gallarate, Samarate, Besozzo, Gemonio e Cugliate Fabiasco.

I Gandini sono stati arrestati, insieme ai fratelli e
, comaschi con il ruolo di intermediari, con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata frode in commercio. I titolari di undici concessionarie, comprese quelle con sede nel Varesotto, sono invece stati denunciati a piede libero con l’accusa di frode in commercio in concordo. La situazione, però, potrebbe cambiare quando le vittime, ovvero coloro che hanno comprato le auto pagandole sino al 60% in più del loro reale valore, si faranno avanti sporgendo denuncia. A quel punto il reato potrebbe mutare in truffa aggravata.

Nelle prossime ore saranno disponibili targhe e modelli delle auto ringiovanite. Dati ai quali gli inquirenti daranno massima divulgazione attraverso i canali ufficiali. L’appello è quello di farsi avanti. Chiunque ipotizzi di essere tra le vittime della maxi frode dovrà contattare la polizia stradale di Varese. Gli inquirenti continuano a lavorare.

Sono infatti cento circa le auto sinora identificate come “taroccate”. Ma i dati contenuti nelle memorie dei tester e dei computer usati da padre e figlio per falsificare il chilometraggio sembrerebbero indicare un numero decisamente superiore di vittime. Gli agenti della stradale lavorano praticamente 24 ore al giorno per identificare targhe e modelli che saranno resi noti una volta che i dati saranno verificati. Le vittime potranno costituirsi in giudizio qualora si arrivasse, come si suppone, a un processo e chiedere di essere risarcite dalle parti per il danno subito. Il metodo di ringiovanimento di fatto dopava il reale mercato dell’auto usata o a chilometro zero. Taroccando le macchine venivano infatti proposte offerte imperdibili che, le concessionarie oneste, non potevano certo permettersi.

Ora, a inchiesta chiusa e in un’eventuale sede di giudizio, i presunti furbetti del super affare dell’auto “taroccate” potrebbero vedersi costretti a pagare centinaia di migliaia di euro. Con il rischio di perdere anche la propria attività mandata avanti sinora, secondo le risultanze dell’inchiesta, in modo illecito.
Gli uomini della Stradale sono a disposizione dei cittadini per qualunque chiarimento. A breve saranno disponibili le prime targhe e modello delle vetture ringiovanite.