– Ad ammetterlo è, responsabile per i frontalieri della Cisl dei Laghi, alla luce della promessa fatta nei giorni scorsi dal ministro delle infrastrutture e dai vertici di Rfi, di far ripartire i lavori per la bretella ferroviaria Arcisate-Stabio. «Noi l’abbiamo sempre sostenuto – spiega il sindacalista della Cisl – che la ferrovia di collegamento tra la provincia di Varese e il Canton Ticino avrebbe potuto dare una risposta ai problemi di viabilità che caratterizzano gli spostamenti quotidiani dei frontalieri verso il luogo di lavoro». Sono 25mila, stando agli ultimi dati diffusi dalla Camera di Commercio, i lavoratori del Varesotto che ogni giorno varcano il confine di Stato per andare in Svizzera.
Code ai valichi e proteste
Un piccolo “esercito” che si accalca in coda ai valichi, soprattutto Gaggiolo e Ponte Tresa, invadendo le inadeguate strade cantonali per raggiungere il Mendrisiotto, Chiasso e il Luganese, le principali mete dove i frontalieri sono impiegati. «Uno dei motivi principali di ostilità da parte della popolazione d’oltre confine nei confronti dei nostri frontalieri – sottolinea Osvaldo Caro – nasce proprio dall’intasamento delle strade e dai disagi, tra code, inquinamento e altro, che questa grande massa di automobili provoca sul territorio ticinese. Con un mezzo più agevole, efficace e pulito come il treno, molti di questi disagi potrebbero essere eliminati alla radice». Ecco che l’auspicio è anche quello di rendere meno impattante e visibile la presenza dei frontalieri sul territorio del Cantone.
Benefici? Si spera
«Se il cantiere della ferrovia davvero ripartisse e fosse ultimato, cosa che purtroppo dopo tanti anni lascia sempre qualche punto di domanda – ammette Caro – il treno, se il servizio avrà un’adeguata frequenza, potrebbe portare benefici soprattutto per tutta la zona di Stabio, Mendrisio e Chiasso, dove si concentra la maggiorparte degli impianti produttivi che impiegano personale frontaliero. Anche perché finora i tentativi messi in campo, dai parcheggi per favorire il car pooling alla piccola e scomoda linea ferroviaria Ponte Tresa-Lugano, non hanno portato risultati efficaci». Un qualche riscontro lo sta già avendo la linea Tilo Stabio-Mendrisio, messa in esercizio sul tratto svizzero della ferrovia transfrontaliera inaugurata lo scorso novembre: con un’utenza quotidiana di circa 500 passeggeri, la compagnia ferroviaria ha deciso di portare da 60 a 200 gli stalli riservati alle auto nel parcheggio di interscambio Park&Rail di Stabio, riservato in particolare ai frontalieri.n Andrea Aliverti