Quando interpellarono Henry Kissinger sulle cause che avevano provocato la sconfitta della potente macchina americana in Vietnam, lui rispose che la ragione basilare stava nella differenza tra un esercito regolare e una truppa di guerriglia.
Un grande esercito, per non perdere, deve vincere. Un esercito irregolare, per vincere, basta che non perda.
Citazione che, con tutti i distinguo del caso, si adatta alla campagna elettorale varesina, dove i partiti di centrodestra e il Pd sembrano agire come se niente fosse,
come se nulla fosse cambiato, come se la sfida in campo fosse la stessa di 5 anni fa, con due grossi assembramenti circondati da minuscoli cespugli. Lo dimostra l’improbabile confronto che Davide Galimberti ha proposto a Paolo Orrigoni. Un’iniziativa bizzarra, nel metodo, nel merito e nella strategia. Nel metodo, perché i due protagonisti non sono gli unici candidati in campo. Nel merito, perché vorrei sapere cosa avranno mai da dirsi a tre mesi e passa dalle elezioni.
Di cosa parleranno? Della Pace nel Mondo? Del buco nell’ozono? Della guerra in Siria? O magari racconteranno la propria idea di Varese, garantendo massimo impegno per lavoro, impresa, nuove povertà, sicurezza, ambiente…
E su quali basi? Quali e quante realtà del territorio hanno incontrato e scandagliato per poter vantare, già oggi, idee e progetti tanto chiari e definiti?
Ma a far più riflettere è la componente strategica. Stavolta gli altri candidati in campo non sono cespugli, bensì variabili. E uno di loro, Stefano Malerba, potrebbe fare la differenza. Perché se è vero che tra centrosinistra e centrodestra la forbice resta di pochi punti, allora al candidato della Lega Civica basterà un risultato decoroso per diventare il proverbiale ago della bilancia (il suddetto vietcong, al quale, per vincere, è sufficiente non perdere) in grado di determinare chi la spunterà e chi andrà a casa.
Mi domando se questa cosa, i partiti di una parte e dell’altra, l’abbiano davvero compresa, metabolizzata, ponderata. A giudicare l’iniziativa di Galimberti, in programma mercoledì al Twiggy, sembra di no. Eppure, lo sanno tutti: fare i conti senza l’oste è un errore madornale.
Farli in un bar è decisamente il colmo!