LAVENO MOMBELLO Penalizzati da Tremonti, abbandonati da Monti. Questa volta, infatti, non è intervenuto il decreto “Milleproroghe” a salvare la Navigazione Lago Maggiore.
Con il risultato che la società, alle prese con il drastico taglio del contributo statale e l’impennata del costo del gasolio, ha dovuto mettere mano all’orario. Contromisura culminata nella drastica sforbiciata, per ora, alle corse dei traghetti che collegavano Laveno Mombello con Intra. L’anno nuovo, così, si è aperto con la riduzione della frequenza dei collegamenti.
La tratta Laveno Mombello – Intra, che fino allo scorso 31 dicembre poteva contare su un imbarco ogni venti minuti, passerà così ad una partenza ogni mezz’ora. Due corse ogni sessanta minuti al posto delle tre che erano ormai abituali. Nel complesso, così, la rotta tra le più frequentati da passeggeri e mezzi sul Verbano sarà coperta da 34 partenze dall’imbarcadero di Laveno, a partire dalle 5.30 alle 00.30 di notte, e altrettante da Intra. Decisamente di meno rispetto al recente passato.
Ma le brutte notizie per la Navigazione Lago Maggiore non finiscono qui. «Questo perché – spiega il direttore della Navigazione lago Maggiore, l’ingegnere Massimo Checcucci – l’ultima Finanziari Tremonti ha ridotto di quasi il 50% i fondi destinati alla navigazione. Con i tagli ministeriali ha assegnato alla Navigazione Laghi, che comprende la gestione dei servizi di trasporto sul Lario, sul Lago Maggiore e sul Garda, 13 milioni di euro quando ne servirebbero almeno 11 di più».
E sono proprio questi 11 milioni di euro in meno a imporre lacrime e sangue all’esercizio di gestione 2012. «Si è purtroppo verificato lo scenario che, negli anni scorsi – ammette Checcucci – eravamo riusciti a scongiurare con l’intervento nel decreto “Milleproroghe”. Strada che il Governo Monti ha deciso di non percorrere». E le ricadute, pesante per gli utenti, lo sono altrettanto per i dipendenti. «Ad oggi – conferma Checcucci – non abbiamo rinnovato i 15 contratti stagionali in scadenza a fine febbraio. E se le risorse non dovessero rientrare, specialmente in vista della stagione estiva, ci troveremo costretti a ulteriori tagli. Sia di collegamenti, sia di personale».
Senza dimenticare che potrebbe essere necessario rivedere, ovviamente al rialzo, anche il prezzo dei biglietti. Come già accaduto sul Lago di Como. «Per ora – precisa Checcucci – abbiamo deciso di non penalizzare gli utenti, rinunciando a aumentare i prezzi delle corse. La coperta però è corta: e con meno entrate e maggiori uscite tempo che, in caso di mancato intervento governativo, ci vedremo costretti a valutare anche questa opzione».
Nell’attesa si spera in un ravvedimento dell’esecutivo che consideri essenziale, anche alla prova dei fatti, questo tipo di servizio. Fondamentale sia per la mobilità dei pendolari, sia per le velleità turistiche di tutto il Verbano. «Tecnicamente – conclude Checcucci – siamo ancora in tempo per aggiustare i tagli. Ma serve una decisione rapida e che, soprattutto, tenga conto delle risorse necessarie. Almeno altri 11 milioni di euro».
b.melazzini
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