– Esce oggi su Youtube “Cassano”, l’ultimo video di Dydo. Lo storico rapper degli Huga Flame ha dedicato un brano alla sua città, ai luoghi di sempre.
«È una “spremuta di cuore” per la mia Cassano Magnago – spiega l’artista – Nel brano racconto tutta la mia storia, da quando ero piccolino fino ai miei 33 anni di oggi, e ciò che c’è di bello e importante per me nella mia città».
Storia professionale e artistica si mescolano sulle immagini dei luoghi che hanno visto crescere Dydo, al secolo Dino Dispenza. «Ci si possono riconoscere i cassanesi, per luoghi e situazioni descritti, ma basterebbe cambiare il nome delle vie e ci si rispecchierebbe qualunque ragazzo di periferia».
Il desiderio di realizzare il pezzo, il cantante ce l’aveva da qualche tempo: «Grazie al mio lavoro ho alla possibilità di girare l’Italia: ma come mi piace partire, amo anche tornare a casa. Negli ultimi tre anni abitanti e amministrazione comunale si sono avvicinati e mi hanno seguito, così mi è venuto ancor più naturale sentirmi a casa nella mai città».
Quest’anno Dydo ha pubblicato la riedizione del progetto solista presentato due anni fa con risultati che non si aspettava.
«Col gruppo degli Huga Flame avevo riscontri positivi, ma non sapevo cosa sarebbe successo da solo. Invece classifica, pubblico e critica mi hanno premiato. E poi si sono aperte strade nuove per la scrittura, ma anche col disco, perché insieme al cd è uscito anche il mio romanzo. Mi sono potuto sbizzarrire».
Questi due anni chiudono un ciclo per l’esperienza in solitaria: «La bella notizia è che due canzoni saranno inserite nella raccolta “Hit mania”. Sono “Anche se crolla il mondo” e “Lo confesso a te”, un pezzo personale nel quale racconto il rapporto con mio padre. Sono contento di questa scelta».
Non mancano i progetti col gruppo. «A fine dicembre uscirà un singolo e all’inizio dell’anno nuovo disco targato Huga Flame».
L’inarrestabile penna di Dydo non si ferma e sta già lavorando a un altro disco personale: «Ho bisogno sempre di creare qualcosa, se no mi sento morire».