Ho ricevuto diversi messaggi in seguito al mio blog sul ritorno di un amore e questo mi ha portato a riflettere sul tema dell’attesa.
La mente non può che andare a colei che più di tutti ha saputo aspettare: Penelope. Mentre Ulisse viveva il suo lunghissimo e avventuroso viaggio, lei tesseva e disfaceva la sua tela ogni notte, per rimandare il momento in cui avrebbe dovuto sposare uno dei Proci, abbandonando la speranza di rivedere il marito.
Attesa e speranza. Continuiamo a dirci che non dobbiamo alimentare false speranze, ma subito qualcuno ci ricorda che non possiamo prevedere il futuro e la vita ci insegna che tutto è possibile.
D’ altro canto, saper aspettare la realizzazione di un progetto o la soddisfazione di un nostro bisogno, è spesso fondamentale per riuscire poi ad assaporarne appieno la gioia che da esse deriva. Non tutte le attese sono ferme, impotenti. Molte, moltissime, ci permettono di renderci consapevoli del nostro cambiamento futuro, di attivare le nostre risorse, di sentirci capaci.
E in amore? Spesso aspettiamo che l’altro diventi diverso, soddisfi i nostri bisogni, modifichi i suoi sentimenti. È naturale sperare, naturale aspettare, però l’attesa non può essere passiva e lo diventa se è tutta centrata sull’altro, come accade in genere in amore. Esiste un modo buono per noi di attendere?
Forse sì, se ci ricordiamo che chi aspetta non è più debole di chi dovrebbe tornare, e non è debole se nell’attesa non dimentica se stesso e impiega la distanza dall’altro per ricucire la distanza tra sé e sé. Se durante l’attesa non resta fermo e chiuso alla vita, spesso accade che attendere non sia più la sua unica occupazione, e riesca così a non sentirsi fermo e impotente in tutto. Si sa mai che l’altro torni, sarebbe bello incontrarsi un po’ oltre e conoscersi per quello che siamo ora, e non per quello che siamo stati.
E forse, ad attendere è anche chi, secondo noi, dovrebbe tornare. È una riflessione importante, da non trascurare. Consiglio a chi attende il ritorno di un amore il libro “Itaca per sempre”, di Malerba. Un nuovo racconto del ritrovarsi tra Penelope e Ulisse, dopo l’attesa. Di entrambi.
Dott.ssa Paola Pugina
www.psicoterapeuta-pugina.it