La scoperta di due scarichi che insistono sul lago di Varese nel territorio di Biandronno ha allarmato il Comune del paese lacuale.
Per il momento il sindaco non ha voluto rilasciare dichiarazioni nel merito, ma ha dato mandato all’ufficio tecnico di appurare la questione con una certa urgenza. L’organismo demandato darà conto del proprio lavoro attraverso una dettagliata relazione attesa per i prossimi giorni: «Preferisco non esprimermi senza certezze o cognizione di causa», ha affermato ieri la prima cittadina.
Nei giorni scorsi in località Strencia, nella parte di Biandronno situata sotto la provinciale del lago e non lontano dall’imbarcadero per l’Isolino Virginia, un taglio della rigogliosa vegetazione che orna le sponde ha rivelato la presenza di due tubi il cui percorso finisce direttamente nel bacino. I tubi in questione hanno recentemente sversato una quantità piuttosto cospicua di liquami dall’aspetto e dal puzzo inequivocabili, allarmando i cittadini. Le foto scattate subito dopo un nubifragio di giovedì scorso hanno infatti evidenziato massicce tracce di escrementi nell’acqua, insieme a fogli di carta igienica rimasti impigliati tra i canneti poco distanti. Il tutto in un punto che confina con la pista ciclabile, quindi piuttosto frequentato da residenti e forestieri.
Che natura hanno i due scarichi? Sono abusivi? E perché hanno lasciato defluire sostanze di questo tipo inquinando il lago? Sono domande a cui la relazione dovrà rispondere, in modo da provvedere a un tempestivo intervento.
Si ipotizza possa trattarsi di sfioratori mal funzionanti: nei periodi di piogge intense, l’enorme portata d’acqua che transita nelle fogne fa sì che parte del contenuto possa prendere la via del bacino, sfruttando i “troppi pieni” presenti qui e là
nelle condutture.Non una buona notizia per lo storico malato della nostra provincia, visto che sversamenti di questo tipo,agendo da nutrienti, sono responsabili della proliferazione delle alghe. Il problema principale è quello già evidenziato la scorsa estate: il lago di Varese ha un collettore fognario sottodimensionato rispetto alla popolazione che deve servire.Ben più grave sarebbe se si trattasse di scarichi fognari diretti e non collegati alla rete generale, la cui esistenza è da tempo acclarata, sebbene non si sappia con precisione quanti siano e dove siano effettivamente posizionati. Finché non verranno scoperti e deviati, sarà inutile parlare di risanamento del bacino.