SARONNO «Non c’è nessun motivo per rubare e sottrarre in modo vigliacco in chiesa e nelle case della gente! Se qualcuno avesse bisogno, le parrocchie non chiudono certo l’ascolto e la valutazione della situazione di bisogno». È questo il primo commento del prevosto monsignor Maurizio Rolla all’episodio di cui è stata vittima la parrocchia di San Giuseppe al quartiere Matteotti.
L’altro giorno qualcuno si è introdotto, rompendo un vetro della casa parrocchiale ed ha rubato dalla canonica la cassaforte che conteneva poco più di 150 euro. Un episodio che ha lasciato molto rammarico all’intera comunità come spiega lo stesso prevosto che ricopre il ruolo di parroco della comunità del Crocifisso Risorto che comprende anche la chiesa di San Giuseppe confessore.
«Chi compie queste azioni – continua monsignor Rolla – sarà anche, magari, disperato ma non c’è nessun motivo per rubare e sottrarre in modo vigliacco: né in parrocchia e nemmeno nelle case della gente! Se qualcuno avesse bisogno, le parrocchie non chiudono certo l’ascolto e la valutazione della situazione di bisogno».
E rincara: «Le violazioni lasciano sempre scie di disagio e di amarezza e, purtroppo quello che è più grave, abbassano il livello di fiducia». Il colpo è stato messo a segno nel tardo pomeriggio quando i ladri, approfittando del buio, hanno sfondato una finestra della casa parrocchiale. Una volta penetrati all’interno dell’edificio si sono impossessati dalla cassaforte. Il loro obiettivo era evidentemente il denaro perché si sono subito dileguati senza fare danni. Ad accorgersi del furto è
stato don Fabio Verga, vicario della Regina Pacis che segue anche la parrocchia del Matteotti in attesa dell’arrivo, il prossimo primo febbraio, di don Luciano Garlappi il nuovo incaricato che arriverà dal Perù dove da 19 anni lavora come missionario. Dell’avvenuta effrazione e del furto sono stati subito informati i carabinieri che hanno provveduto ad effettuare un sopralluogo e a raccogliere la denuncia. Purtroppo nessuno dei residenti dei palazzi davanti e dietro alla chiesa ha visto i malviventi in azione. «Appena saputo del furto – ricorda il prevosto – io e gli altri sacerdoti ci siamo detti: meno male che non è successo niente a nessuno. La cassaforte era pressoché vuota e non c’era niente di valore: serve solamente per sbrigare le quotidianità. Il danno è stato molto limitato».
Una vicenda che la comunità, che si sta preparando ad accogliere il proprio nuovo vicario, ha fretta di lasciarsi alle spalle: «Non c’è molto altro da aggiungere – conclude monsignor Rolla – se non quello di continuare ad “educare” con estrema ostinazione alla giustizia e alla pace!».
f.tonghini
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