SESTO CALENDE Donatella Pellegrin – la titolare del bar La Ruga di Sesto Calende indagata e la cui attività è stata posta sotto sequestro in seguito ad una denuncia per schiamazzi notturni – lancia un appello. Dopo 14 giorni dalla chiusura del locale di viale Italia, ancora nessun provvedimento è stato preso dalle autorità competenti. Il giudice incaricato del suo caso è tuttora in ferie e la protratta chiusura forzata rischia di danneggiare seriamente la sua attività.
«I clienti si domandano quali siano i veri motivi di questo sequestro preventivo – dice sconfortata Donatella – perché a tutti sembra assurdo che un locale debba restare chiuso tutto questo tempo per un po’ di rumore in più, registrato soprattutto negli anni scorsi quando io non ero neppure titolare del bar. Se c’è una multa da pagare, mi dicano a quanto ammonta e la pagherò. Ma mi consentano di riaprire. I giorni passano e io conto sull’estate per risanare la situazione di tutto un anno di crisi».
Donatella non riesce a tollerare questa situazione: «Ho tre figlie da mantenere, l’affitto del bar e di casa, la luce, i fornitori da pagare. È mai possibile che si giochi così con la vita delle persone? Devo lavorare per vivere e così i miei dipendenti».
La Pellegrin minaccia azioni contro i denunciatari, una giovane coppia che abita nel condominio sopra il bar, colpevole a suo dire di essere intolleranti e di aver esagerato. Donatella nel suo appello invita il Tribunale di Busto ad intervenire al più presto per consentirle di riaprire la sua attività e domanda sostegno al sindaco.
Il sindaco Marco Colombo e dalla parte dell’esercente, ma ha le mani legate: «Tutto è nelle mani del tribunale e del giudice».
e.romano
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