Aperti per ferie. Ma è così giusto rifiutare il lavoro?

Leggo questa notizia: “Sono appena una quarantina i lavoratori disposti a lavorare sabato 15 agosto allo stabilimento Electrolux di Susegana, in provincia di Treviso, su un organico totale di 1.100 operai. Ferragosto sarebbe tra l’altro l’unico sabato lavorativo del mese, sugli altri è già stata raggiunta un’intesa tra azienda e sindacati (…). L’azienda, per Ferragosto, avrebbe bisogno di almeno 100 – 130 volontari e sta verificando l’eventuale disponibilità di chi è già in ferie”. E ora mi domando: il lavoro domenicale, il lavoro a Ferragosto, il lavoro a Natale sono un segnale di ripresa del lavoro o di scarsa volontà di rimpolpare organici tagliati dalla crisi? E poi, è giusto chiedere ai lavoratori di rinunciare a stare con le proprie famiglie oppure è necessario abituarsi a una modifica dei ritmi e dei tempi del lavoro?