«Varese, siamo tutti Spartaco Landini»

Parla Angelo Rea a nome del gruppo: domani ad Avellino il Varese gioca in dodici

Il Varese ha un pensiero solo in testa prima della difficile trasferta con l’Avellino, in programma domani: i biancorossi giocheranno per Spartaco Landini, il loro direttore sportivo che è appena stato costretto a congedarsi per motivi di salute e che già oggi inizierà le cure in un’ospedale milanese. Angelo Rea, perno della difesa biancorossa è il primo a mandare un abbraccio al dirigente.

Giovedì è stato nello spogliatoio per dirci che si assenterà per un periodo in cui dovrà sottoporsi a delle cure e la notizia ci ha colpito: a qualche mio compagno sono venuti addirittura gli occhi lucidi. È un uomo di poche parole e un grande conoscitore di calcio, che è arrivato al Varese in punta di piedi nonostante avesse già fatto il direttore ad alto livello. Tutti noi gli vogliamo bene, gli siamo vicini e gli diciamo che lo aspettiamo. Siamo convinti di rivederlo presto: Forza Spartaco.

Affrontiamo la classica squadra che non molla mai e il Partenio è un fortino in cui andremo per giocarcela. Ci servono punti e non vogliamo lasciarli ad Avellino: ma per prenderli dovremo tenere ancora più alta l’attenzione. Non possiamo commettere nessun errore, neppure la più piccola disattenzione. Avremo contro anche i diecimila spettatori di casa ma non ci faremo intimorire e seguiremo la filosofia del nostro allenatore: Stefano Bettinelli ci vuole aggressivi e pronti a pressare alto.

Siamo migliorati tanto rispetto all’inizio del campionato e, mese dopo mese, cresciamo sempre più. Bettinelli sta tirando fuori quel qualcosa in più da ognuno di noi e in particolare dai molti giovani che compongono il nostro gruppo. Stiamo bene e abbiamo voglia di migliorare anche in trasferta, dove non abbiamo mai vinto. Anche lontano da casa abbiamo comunque incominciato ad esprimerci con autorevolezza. A Frosinone, sul campo di quella che era la prima in classifica, avremmo meritato il successo e non il pareggio mentre a Catania la sconfitta è stata bugiarda. Come lo è stato del resto lo 0-3 di Bologna: al Dall’Ara avremmo potuto segnare noi tre gol.

Solo io e Fiamozzi siamo rimasti e quando arrivano tanti nuovi giocatori bisogna imparare a conoscersi. Sono arrivati validi professionisti come Borghese, Simici, De Vito e Luoni. In settimana lavoriamo molto sulla fase difensiva e stimo migliorando. Nella testa di ognuno di noi c’è un unico pensiero: mai mollare.

Spero tanto di segnarlo domani ad Avellino anche perché così potrei dedicarlo al nostro caro direttore Spartaco Landini. Ma non importa chi fa gol: le fosse Neto o Lupoli a buttarla dentro sarebbe la stessa cosa. Quest’anno pensiamo solo al gruppo e come al solito abbiamo voglia di mettere il noi davanti all’io. I nostri valori sono questi e tutti i nostri ragazzi ce li hanno dentro.

Che se lo merita. Anche a Varese aveva dimostrato di essere un bravo allenatore e un grande uomo, umile, sensibile e ben voluto da tutti. Lo applaudo con il cuore anche perché per me è un secondo padre.