Salvò le poste dall’assalto dei ladri Tam, il cane-eroe, premiato a Camogli 

SANGIANO Se potesse parlare usando parole umane, probabilmente prima tenterebbe di schermirsi, poi bofonchierebbe qualcosa del tipo: «Niente di speciale, ho fatto solamente il mio dovere». Ma gli organizzatori del «Premio Fedeltà del cane San Rocco di Camogli» non la pensano così. Perciò il prossimo 16 agosto gli conferiranno una targa per celebrare il suo atto di eroismo.
Il protagonista della bella storia si chiama Tam, è uno splendido esemplare di pastore tedesco e proprio nel prossimo mese compirà

nove anni. Da quando aveva due mesi, vive in una villa di Sangiano insieme ai suoi amici-padroni: Natale e Loredana Formenti.
Lui non è un cane addestrato alla guardia. Ma l’istinto è istinto. Così quando c’è da difendere i suoi cari e il suo territorio non si tira indietro. Nemmeno se l’avversario di turno è una banda di ladri decisa a razziare un bottino da svariate migliaia di euro. Così nella notte fra il 5 e il 6 ottobre 2010, il bel cagnone è riuscito a mandare a carte quarantotto niente meno che un’assalto all’ufficio postale di via Besozzi, a Sangiano.
Gli incursori pensavano di aver pensato a tutto. Visto che un attacco diretto all’edificio era impensabile, avevano studiato un percorso alternativo. Nella notte del colpo erano penetrati nel giardino della vicina villa comunale. E da lì erano poi entrati nella proprietà dei Formenti, che confina proprio con le poste. Con sè avevano un borsone che conteneva gli attrezzi del mestiere. E con quelli volevano aprirsi un varco laterale nell’ufficio postale, per poi fare man bassa.
Non avevano però fatto i conti con Tam. Di notte, raccontano i padroni, è abituato a fare più volte il giro dell’abitazione: come una sentinella che percorre il giro di ronda. E quando si è imbattuto negli intrusi, si è messo ad abbaiare furiosamente. Con ogni probabilità li ha pure inseguiti, ma su questa circostanza l’unico testimone oculare (cioè Tam) non conferma e non smentisce. Sentendo il trambusto, i Formenti hanno acceso le luci della proprietà, ma ormai i predoni erano stati messi in fuga.
Tutto un sogno? Affatto. Perché il mattino dopo il «borsone di Diabolik» (così lo chiamano i Formenti) era lì, abbandonato in mezzo all’erba calpestata, prova inequivocabile del tentato furto.
I proprietari di Tam raccontano che, pochi giorni dopo, il pastore tedesco ha concesso il bis. «Ha cominciato di nuovo ad abbaiare – ricorda Loredana Formenti – erano quasi le due di notte. Mi sono affacciata e ho visto una torcia che, dalla villa comunale, illuminava la nostra proprietà. Ho acceso tutte le luci, e nessuno si è fatto vedere».
Presto Tam raccoglierà in Liguria i frutti delle sue fatiche. Ma c’è un’incognita. «Il problema – spiegano Formenti – è che Tam non ha mai viaggiato in auto. Non sappiamo come reagirà». Ecco: per Tam il vero gesto eroico sarà percorrere la tratta Sangiano-Camogli. Dovesse arrivare con lo stomaco ancora in ordine, sarà la sua impresa più grande.

e.romano

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