Saldi deludenti nei negozi di confine Ticinesi e frontalieri non spendono

LAVENA PONTE TRESA «L’annata che si è appena conclusa è lo specchio dell’andamento della nazione. Riflette i timori degli italiani per il futuro. Anche se la vicinanza con la Svizzera, e in particolare il potere d’acquisto cresciuto del franco svizzero, si sono dimostrati una sorta di salvagente». Parola del vicedirettore di Ascom Luino, Stefano Meloro, che se da un lato guarda al futuro con la consapevolezza che le abilità e la professionalità dei commercianti delle realtà di frontiera, a cominciare da Luino e Lavena Ponte Tresa, sapranno far fronte alla crisi, dall’altro non nasconde che esistano alcune difficoltà.

«Perché la congiuntura è così – sottolinea – e anche in Canton Ticino si avvertono i segnali della crisi». Con ripercussioni dirette, ovviamente, sulle attività commerciali dell’alto Varesotto. «Dopo un picco di acquisti a cavallo dei mesi di settembre e ottobre, in concomitanza con un cambio che aveva quasi raggiunto la parità tra euro e franco svizzero, soprattutto alla luce dello sconto dell’Iva su almeno 150 euro di acquisti, il Natale non è stato dei più floridi. E nemmeno i saldi sono partiti così bene come ci si aspettava».

Pesano, infatti, le incertezze sul futuro. «Evidentemente anche in Ticino è così – chiarisce – e persino i frontalieri, che per effetto della supervalutazione della divisa rossocrociata si sono ritrovati con uno stipendio più pesante, temono conseguenze negative, anche alla luce dei continui attacchi della Lega dei Ticinesi. Prima di fare un acquisto ci pensano».

L’imperativo è comunque quello di andare avanti: «Anche perché i saldi continuano e non è detto che con il passare dei giorni crescano i volumi. Il saldo, nonostante tutto, attira, ed è un’ancora di salvezza per comprare qualcosa a prezzi favorevoli. L’importante è che la gente torni a girare. A Ponte Tresa, del resto, siamo sempre stati una realtà di turismo degli acquisti mordi e fuggi in giornata: è su questo che contiamo anche per questa stagione».

Un incremento dei volumi di gente in transito potrebbe arrivare anche dall’apertura del centro commerciale Bennet di via Colombo, attesa per la fine di febbraio. «Sicuramente creerà traffico e problematiche viabilistiche nel centro. Resta da vedere se, poi, gli acquirenti si fermeranno lì o scenderanno in paese per altre spese, come auspichiamo. Presto avremo dati su cui poterci confrontare».

Alessio Pagani

s.affolti

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