Ricetta anti crisi in tre parole: innovazione, investimento, qualità. Lo dicono i tre titolari di un’azienda, la Iriapak di Azzate, che dal 2007 ad oggi ha mantenuto un incremento produttivo costante tra il 20 e il 22%.«Incremento produttivo che ovviamente si traduce negli stessi termini in un incremento del fatturato», spiega Simone Pannunzio, uno dei titolari del gioiello di via Primo Maggio.
L’azienda è a conduzione familiare: con Simone, che si occupa della parte commerciale, dirigono la Iriapak il fratello Pietro, che segue la produzione,e la sorella Maddalena, che è al vertice del settore amministrativo. L’azienda nasce nel 1976: «Fondata da nostro padre qui ad Azzate», spiega Simone ricordando il piglio e le capacità di Pasqualino Pannunzio. «Da subito ha guardato al mercato estero intuendo che quello era il futuro».
Per capire cosa realizza la Iriapak serve un esempio: ogni volta che aprite, ad esempio,un pacchettino di fazzoletti i Scottex ringraziando per il perfetto funzionamento della linguetta a strappo, state maneggiando un prodotto Iriapak.
«Realizziamo imballaggi flessibili in plastica», conferma Pannunzio. Dalla bobina di plastica allo stampaggio dei marchi.
«Lavoriamo quasi esclusivamente con multinazionali. Il 60% della produzione è destinato all’estero. In Germania soprattuto». Un sistema vincente di selezione del cliente: «Nessuna guerra dei prezzi per noi – spiega Pannunzio – Ma precisione, qualità e puntualità d’eccellenza. I nostri clienti sanno cosa possiamo fare e come lo facciamo. È il solo modo per fidelizzarli».
Si parla insomma di marchi mondiali che non sono a caccia del ribasso ma dell’eccellenza certificata. Un modo premiante di fare impresa: la produzione della Iriapak è passata dalle mille e 900 tonnellate di materiale prodotto nel 2007 alle quattromila e 900 del 2013. In sintesi l’azienda non ha minimamente risentito della crisi ma anzi in quello che è considerato il quinquennio mortale dell’economia in Italia è cresciuta sensibilmente. Oggi nell’azienda che si sviluppa su mille 500 metri quadrati lavorano 40 persone. «Il segreto del nostro successo? Il coraggio di investire, abbiamo sostituito quattro macchine da un milione e mezzo di euro ciascuna tra il 3007 è il 2013 e quest’anno ne sostituiremo una quinta – conclude Pannunzio – investire sempre in ricerca e sviluppo per essere sempre più performanti e competitivi».
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