– Tutti uniti per commemorare le vittime delle Foibe. Una pagina di storia che per oltre cinquant’anni è stata “dimenticata” dalle istituzioni, e riscoperta solo con l’istituzione del Giorno del Ricordo.
A Varese il 10 febbraio, data scelta per ricordare le vittime dell’esodo e dell’infoibamento, saranno due i momenti di commemorazione: il primo, da parte delle istituzioni comunali, che nella mattinata scopriranno una targa all’ingresso dei giardini di via Pista Vecchia, già dedicati alle popolazioni di Istria, Dalmazia e Friuli Venezia Giulia, che subirono la persecuzione titina.
Un progetto promosso dall’associazione Memento, guidata dall’ex assessore , che aveva promosso, quando era in giunta, l’intitolazione del luogo.
E quindi a livello istituzionale sarà presente anche il suo successore .
Mentre in serata si svolgerà, a partire dalle 19, un corteo in memoria delle vittime delle Foibe, organizzato dal “Comitato 10 Febbraio Varese”. Una realtà che vede, tra i promotori, esponenti di diverse associazioni di destra, a partire da CasaPound. Ma vi hanno aderito anche Avanguardia Studentesca (gruppo giovanile che fa riferimento ad Orizzonte Ideale), Forza Nuova, Fiamma Tricolore e Dora.
Tuttavia, il corteo non vedrà assolutamente la presenza di bandiere di partito. Chi vi parteciperà
potrà farlo, fanno sapere gli organizzatori, solo a livello personale portando con sé come unico simbolo un tricolore.
«È un momento importante, perché per la prima volta a Varese riusciamo a organizzare un evento unitario, al quale abbiamo aderito molto volentieri» spiega , responsabile di CasaPound Varese. Sarà presenta anche l’ex assessore Clerici: «È stato giusto organizzarlo, e si tratta di un corteo apolitico, senza sigle particolari, che riunisce tutte le persone che pensano sia giusto ricordare la nostra più grande tragedia nazionale. Chi ritiene non necessario farlo, chiedendo di vietare una manifestazione di questo tipo, si commenta da solo».
Clerici parteciperà a livello personale. Così come il consigliere comunale di Liberi per Varese . Che risponde alle critiche che sulla manifestazione ha espresso l’Anpi.
«Mi rendo conto che nel 2015 ci sono ancora persone che proprio non riescono ad accettare un pezzo importante della storia del nostro Paese, le Foibe. Provano furbescamente a spostare l’attenzione dal vero significato della manifestazione additando il corteo come strumento di propaganda mediatica, ma come funziona? Solo i cortei dell’Anpi meritano rispetto e gli altri sono solo propaganda?» attacca Cosentino.
«Avrò difficoltà a partecipare alle 19 al corteo perché lavoro a Milano ma proverò a fare il possibile, ovviamente parteciperò a titolo personale e lo faranno anche alcuni amici».
A criticare il corteo è però il consigliere comunale di Sel . «Per noi quella pagina tragica va collocata dentro il contesto generale della guerra – dice Cordì – Parlare delle Foibe senza parlare delle responsabilità del regime fascista in quell’area, è un modo per salvarsi la coscienza. Utilizzare le Foibe in questo modo è un insulto alle stesse vittime delle Foibe. La responsabilità principale è da attribuire al fascismo. Quando arriveranno a capire questo, forse finalmente ci sarà una riconciliazione nazionale, di cui spesso si parla a sproposito».