Un piccolo miracolo chiamato Varesina «L’obiettivo rimane la salvezza. Però…»

Momento magico per la squadra di Spilli che in casa continua a vincere e che è salita al quinto posto. Il patron Lino Di Caro: «Se riuscissimo a fare il salto di qualità in trasferta diventeremmo pericolosi»

La gioia più grande è quella che non era attesa, disse Sofocle. Quest’avvio di stagione della Varesina ha sorpreso tutti, perché nessuno, nemmeno il più ottimista, si poteva aspettare un inizio di stagione così in Serie D. 18 punti, quinto posto in classifica e imbattibilità casalinga. Chiunque potrebbe adagiarsi sugli allori adesso, pensare che il più sia fatto, che una salvezza tranquilla sia ormai alla portata. Ecco, non è questo il caso che stiamo trattando. Passiamo da Sofocle a Confucio: il successo dipende dalla preparazione precedente, e senza una tale preparazione c’è sicuramente il fallimento. Questo per spiegare che ciò che accade a Venegono Superiore non cade dal cielo, non è frutto di un exploit momentaneo, ma nasce dal lavoro e dal programmazione degli ultimi cinque anni. Mentre la squadra sul campo macinava promozioni su promozioni, la società ha lavorato per garantirsi un futuro.

Bene, direte voi, è troppo facile elogiare quando le cose procedono a gonfie vele. Però l’entusiasmo che si sta creando attorno alla Varesina non può essere lasciato in disparte. Ne parliamo con il patron , il vero artefice di tutto questo, e partiamo proprio dall’aspetto sportivo: «Il quinto posto in classifica effettivamente non ce lo saremmo mai aspettato. Però attenzione, sono passate solo undici giornate, il campionato è ancora lungo e non è il caso di fare bilanci solo così

poco tempo. Il vero ruolo della Varesina in questo girone lo scopriremo a dicembre, quando più o meno avremo incontrato tutte le avversarie. Come abbiamo sempre detto, il nostro obiettivo è quello di una salvezza tranquilla, e per ora stiamo andando nella giusta direzione». Migliorarsi anche in Serie D era obiettivamente difficile, eppure la Varesina ci sta riuscendo: «Siamo contenti perché abbiamo confermato il fatto che questa è una realtà quadrata, tutti hanno le idee chiare e le persone sanno fare il loro lavoro. Il nostro processo di miglioramento prosegue di giorno in giorno, di settimana in settimana. C’è stato anche un momento difficile a livello di risultati, ma qui nessuno fa drammi, non è la nostra mentalità. Infatti ne siamo venuti fuori alla grande. Le pressioni sono controproducenti». Di conseguenza, con i buoni risultati aumenta anche l’affluenza di pubblico a Venegono: «Domenica c’era veramente tanta gente, e ogni volta che giochiamo in casa aumenta. Ci fa capire che tutto quello che stiamo facendo sta lasciando un segno tangibile sulla gente, soprattutto in una realtà piccola come Venegono».
È proprio tra le mura del Comunale che la Varesina sta costruendo i suoi successi. 16 punti su 18 sono stati infatti conquistati in casa: «E’ una cosa incredibile, sembra che quando giochiamo in casa ci sia una carica diversa, quasi non so spiegare cosa succeda di preciso. C’è un clima diverso, sentiamo l’appoggio del pubblico».

L’altro lato della medaglia però, forse l’unica nota stonata di questo avvio impetuoso, è la scarsa resa in trasferta. Solo due punti su 18 conquistati: «È vero, in trasferta abbiamo fatto fatica. Se riuscissimo a trasferire fuori casa l’entusiasmo che abbiamo a Venegono, diventeremmo una squadra da battere. Non è una cosa che dico io, lo dicono i numeri». Da grandi poteri però derivano grandi responsabilità, quindi è legittimo pensare che d’ora in poi le aspettative sulla Varesina cresceranno, e il patron ne è consapevole: «E’ normale che sia così, la gente nota che stiamo lavorando bene e che i risultati arrivano, di conseguenza si aspetterà sempre di più da noi. Dal canto nostro, continueremo a lavorare come abbiamo fatto finora, con la stessa metodologia, con i piedi per terra e soprattutto tanta umiltà».
Come sempre però, la macchina lavorativa della Varesina non si è fermata ed in questi mesi ha portato avanti altri progetti importanti che verranno completati a breve termine: «Siamo sempre in fermento, abbiamo già avuto l’approvazione del comune per la costruzione di una tribuna da seicento posti, da posizionare dietro le attuali panchine. Il campo verrà allargato e sorgerà un’altra tribuna da trecento posti. Nei progetti futuri, molto futuri, c’è poi l’idea di portare la capienza del Comunale a tremila posti, che in fin dei conti è quello che chiede la Lega Pro. Se mai nei prossimi anni dovessimo arrivarci, vogliamo farci trovare pronti».