Il paradiso delle due ruote Una famiglia “A ruota libera”

Cicli e motocicli A Ruota Libera. Un’officina in centro a Varese (in via Battisti 17) e un negozio a Castronno (via Lombardia 91) senza mai perdere la dimensione artigianale dell’impresa. Un’impresa di famiglia dove lavorano padre, Valerio Torello, figlia, Alice Torello e zio, Giancarlo Torello. «Abbiamo rilevato la storica officina per cicli e motocicli nel cuore di Varese nel 1995 – spiega Valerio che aggiunge – Un luogo storico: una bottega che esiste dagli Anni 50».

Esiste e resiste: «Paradossalmente il mercato delle motociclette è in crisi – spiega Alice – Il settore delle biciclette è invece in crescita». Insomma ai varesini le due ruote a pedali piacciono. «In particolare va molto la bicicletta da città, da turismo, insomma – spiega la ragazza – e con l’arrivo dell’elettrico c’è tutto un settore da sviluppare». A Ruota Libera, infatti, non soltanto ripara moto e biciclette. Ma realizza bici su richiesta del cliente: modelli praticamente unici realizzati su misura. Con possibilità, attraverso il montaggio di kit personalizzati, di trasformare in elettrica la propria bici “soltanto” a pedali. «C’è grande interesse verso questa fetta di mercato – racconta Valerio – Sino a qualche anno fa la bici elettrica era poco diffusa nelle nostre zone». La si guardava come un mezzo di trasporto non proprio trendy. «Oggi sempre più persone la utilizzano per muoversi in città – spiega Alice – E non solo». E del resto non consuma praticamente nulla, si parcheggia ovunque ed è ecologica. Perfetta per evitare il traffico in città. Nell’officina di Varese i Torello si dedicano soprattutto alle biciclette (sulla vetrina campeggia il marchio Cinelli, le Ferrari delle bici), mentre quasi tutto ciò che riguarda moto e motocicli è stato spostato nel negozio di Castronno aperto cinque anni fa. Guardando Alice, 22 anni, giovane donna che resta graziosa nonostante gli abiti da lavoro sorge spontanea una domanda: cosa fa una ventiduenne in un’officina lavorando come meccanica della bici accanto a padre e zio? «Nasce tutto da una punizione – sorride la ragazza – Un’estate, a causa del cattivo rendimento scolastico di quell’anno, mio padre disse: adesso basta. Altro che vacanze vieni in officina con me. E così ho trovato la mia strada». Sono parole sincere: «Mi piace moltissimo tutta la parte meccanica – racconta Alice – Realizzare la bici, riparare la moto, è qualcosa che amo fare. Meno male che mio padre mi ha punito quell’estate, anche se sono cresciuta con la passione per questo lavoro attraverso i racconti di mio padre e mio zio». Andare a lavorare all ’estero? «Io il mio futuro lo voglio creare qui – conclude Alice – Come me la pensano tanti altri ragazzi. Magari coniugando ciò che è tradizione alle nuove tecnologie». Cominciando dalla pagina Facebook creata e gestita dalla ragazza interamente dedicata a A Ruota Libera e al mondo di bici e moto.

© riproduzione riservata