Generazione di fuoco a Venegono Superiore: 74 anni e il figlio
di 44 anni incarnano alla perfezione la passione per i fuochi pirotecnici. E sono un punto di riferimento in materia. Il re dei fuochi venegonese ha trovato nel figlio un degno erede che da tempo ormai lo assiste in tutto e per tutto regalando spettacoli in giro per il Varesotto, ma anche oltre. La loro professionalità e bravura, infatti, è stata riconosciuta anche oltre confine, per via di alcuni eventi organizzati in Svizzera. E incanta i visitatori agostani sul lago Maggiore.
Ma la passione brucia da lontano, alimentata da una richiesta dall’esterno sempre più pressante di prodotti pirotecnici. È stata una svolta naturale: «All’inizio – racconta il figlio Luigi – avevamo le classiche miccette, le girandoline, ma poi la richiesta si è intensificata tantissimo». I “botti” erano sempre più amati e il negozio di Masciocchi si è adeguato agli input che arrivavano dal mercato. «Abbiamo cominciato ad acquistare all’ingrosso – spiega il figlio – mio padre andava direttamente a Merano». Ma i maestri stanno a Napoli e in poco tempo, sulle ali dell’entusiasmo per un’attività che stava prendendo sempre più piede, è stato facile lasciarsi alle spalle il Trentino spostandosi lungo l’Autostrada del Sole.
Intanto Pietro aveva anche assunto l’abilitazione per poter organizzare spettacoli pirotecnici dei quali divenne rapidamente fuochista di livello. «Mio padre – racconta – andava a prendere la merce nella zona dei comuni vesuviani, proprio dai depositi ufficiali. I napoletani fabbricano i fuochi di alta qualità e poi li rivendono dappertutto». Dagli anni Sessanta, quello che era un bazar-casalinghi, si è trasformato in una bottega dalla forte diversificazione: c’è l’edicola con i giornali e tutto il resto, ma soprattutto c’è la caratteristica principale e cioè i fuochi con tanto di deposito per lo stoccaggio. Gli scaffali sono manna per gli appassionati: hanno lo stesso richiamo che le caramelle possono avere per dei bambini. Merce, comunque da maneggiare con cura, perché potenzialmente sempre pericolosa, ma nel contempo sempre più richiesta.
Sì perché i fuochi che colorano il cielo fanno sognare. E di generazioni, i Masciocchi ne hanno fatte sognare diverse e continuano a farlo confermandosi reucci dei fuochi del Verbano. Più volte, infatti, hanno promosso i tradizionali eventi pirotecnici di Laveno Mombello del 15 agosto o di Porto Valtravaglia del 16 agosto. Due appuntamenti di grande richiamo per gli amanti del genere, che portano sulle rive del lago migliaia di persone, che hanno apprezzato i loro “botti” e continuano a farlo. Nel frattempo anche il figlio Luigi ha preso l’abilitazione per gli spettacoli.
Qualcosa, nel corso degli anni è cambiato, ma il fascino rimane identico anche se adesso non mancano congegni e centraline ad alta tecnologia che hanno dato a questo mestiere più sicurezza ma anche attualità. Ma a Venegono, Maschiocchi continua a essere sinonimo di fuochi pirotecnici.
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