Finmeccanica, valzer di nomine Varese: «Univa faccia i nomi»

Si facciano pure i nomi. I parlamentari del territorio raccolgono il testimone dalle mani del presidente dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese Giovanni Brugnoli. Per il numero uno di Univa, AgustaWestland e Alenia Aermacchi devono «mantenere una posizione di assoluto prestigio nel panorama aeronautico internazionale» e «la catena di comando non può non continuare ad avere un’adeguata rappresentanza varesina».

Un’esigenza «condivisibile», commenta Daniele Marantelli, deputato del Partito Democratico. «È molto importante avere, a livello apicale, esponenti che valorizzino queste realtà. Anche alla testa di comando di tutto il Gruppo Finmeccanica ci potrebbe essere una personalità espressa dal territorio varesino».

«Le potenzialità non mancano: certo, occorre una persona di indiscusso prestigio, ottimo conoscitore della politica estera, dalle solide relazioni internazionali e con una robusta cultura industriale, non solo con competenze finanziarie». In ogni caso, «Univa faccia dei nomi», dice Marantelli. Lo ribatte Stefano Candiani, senatore per la Lega Nord, senza che i due si siano messi d’accordo. «Se Univa e altre associazioni di categoria hanno delle proposte si facciano avanti e portino avanti le loro idee senza che i nomi per le plance di comando escano da un bussolotto», dichiara il leghista.

Lara Comi, europarlamentare di Forza Italia, rende noto di essere stata convocata da Univa, insieme ad altri parlamentari e politici di vari gruppi e di aver già dato la propria «piena disponibilità» ad attivarsi per tenere alto il valore di imprese famose nel mondo le cui radici affondano nella storia dell’industria aeronautica italiana che, in provincia di Varese, ha visto i suoi primi pionieri.

L’imminente giro di nomine al vertice delle industrie a capitale pubblico, troverà una provincia di Varese schierata?

Qualche distinguo c’è. Dal Movimento 5 Stelle, il deputato Cosimo Petraroli non va tanto per il sottile: «Se fossi il presidente di Univa mi preoccuperei di mantenere il comparto produttivo sul territorio più che delle dirigenze. C’è da difendere la manifattura». Per il parlamentare grillino i punti saldi per cercare i manager delle aziende a capitale pubblico sono chiarissimi: «L’esperienza passata, la fedina penale pulita e la mancanza di conflitti di interesse».

Candiani vuole che si giri pagina rispetto alla «solita evocazione di fantasmi della politica» quando si tratta di nuove nomine in punti chiave dell’economia del Paese.

«Deve esserci un’espressione territoriale, senza preconcetti e senza fantasmi», indica. Intanto Marantelli punge sull’autonomia strategica ed operativa delle aziende aeronautiche, rivendicata come necessità da Univa.

«Per Alenia Aermacchi direi che è venuta un po’ meno», considera il deputato Pd. «Aermacchi ha visto indebolite le proprie presenze storiche, sostituite quando è avvenuta la fusione con Alenia».

Adesso si cerchi di puntare su un prodotto tutto “locale”, made in Venegono Superiore, quale è l’M-346 che «potrebbe diventare l’addestratore avanzato d’Europa», auspica Marantelli. Il patrimonio produttivo va, insomma, preservato e promosso: questo si chiede già ora ai nuovi vertici.

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