Morì travolto da una macchina a soli 15 anni. La donna alla guida della vettura: «Ho perso il controllo a causa di un attacco di epilessia. Patologia che non mi era mai stata diagnosticata prima». L’incidente è avvenuto il 16 maggio 2014 a Porto Valtravaglia lungo la strada provinciale di Varese ed è costato la vita a , 15 anni di Porto Valtravaglia, studente all’Alberghiero di Luino. La dinamica risultò tanto semplice quanto surreale nella sua tragicità. La sessantenne era alla guida di una Opel Corsa e viaggiava in direzione Porto Valtravaglia. Diego in sella al suo scooter viaggiava nella direzione opposta. La provinciale in quel tratto è un rettilineo con ottima visibilità. La Opel non stava superando altri mezzi ne lo stava facendo Diego con il suo scooter.
Nel momento in cui i due mezzi si sono incrociati, la Opel, incredibilmente ed inspiegabilmente sino a quando la donna non fu sottoposta a esami medici, deviò andando ad invadere la corsia opposta investendo lo scooter. lo sfortunato quindicenne morì sul colpo. La donna trasportata in ospedale è risultata in seguito epilettica. L’automobilista, una sessantenne ucraina, è ora arrivata davanti al gup del tribunale di Varese: «Abbiamo chiesto – ha detto, difensore della donna – di essere ammessi al rito abbreviato subordinato però a una perizia medica relativa alla patologia della mia assistita. Chi è epilettico, infatti, può guidare ma si deve curare. L’attacco che ha portato la Opel della mia assistita a sbandare proprio mentre arrivava il motorino condotto dalla vittima è stato certificato dai conseguenti esami medici».
Massironi aggiunge: «Un attacco del tutto imprevedibile. La mia assistita infatti non avrebbe potuto curare una patologia che non sapeva di avere perché mai diagnosticata sino a quel momento». Il gup ha accolto la richiesta e ha affidato l’incarico ad un perito medico. La vicenda è quasi incredibile nella sua tragicità: senzala crisi epilettica, oppure con la crisi arrivata in un altro momento, anche una manciata di minuti Diego sarebbe ancora vivo. «La mia assistita non ricorda nulla – conclude Massironi – Dell’accaduto non ha immagini proprio a causa dell’epilessia. Non si dà pace per l’accaduto e ha difficoltà anche solo a parlare di quell’incidente. È stata una tragedia dai contorni assurdi».